Febbre Oropouche: primi due morti al mondo per questa infezione virale – In Brasile sono stati registrati i primi due morti al mondo per la febbre Oropouche, un’infezione virale tropicale che si contrae attraverso la puntura di alcuni insetti. Sono decedute due donne giovani che non avevano malattie pregresse, ma manifestavano sintomi simili ad una grave febbre dengue.
ùIl Ministero in una nota ha dichiarato: “Fino ad ora, nella letteratura scientifica mondiale, non esisteva alcun rapporto sul verificarsi di decessi dovuti a questa malattia”. In Italia tra i mesi di maggio e luglio sono registrati quattro casi, due in Lombardia e due tra Veneto ed Emilia-Romagna in soggetti rientrati da Cuba e dal Brasile.
La febbre di Oropouche è causata dal virus di Oropouche. Nelle persone, è trasmessa principalmente
attraverso la puntura del moscerino Culicoides paraensis. Non è stata documentata la trasmissione diretta
del virus da persona a persona.
La febbre di Oropouche causa sintomi simili a quelli della dengue con un periodo di incubazione di 4-8
giorni (intervallo: 3-12 giorni). I sintomi includono l’insorgenza improvvisa di febbre alta, cefalea,
mialgia, dolori articolari, e vomito. In alcuni pazienti può causare sintomi clinici di meningite asettica.
Nelle Americhe, focolai di virus della febbre di Oropouche sono stati segnalati dalle comunità rurali ed
urbane del Brasile, Ecuador, Panama, Perù e Trinidad e Tobago.
Raccomandazioni dell’OMS
A causa della sua sintomatologia clinica, la febbre di Oropouche dovrebbe essere inclusa nella diagnosi
clinica differenziale per altre arbovirosi comuni (es. chikungunya, dengue, febbre gialla, virus Zika).
La presenza di siti di riproduzione dei moscerini nelle vicinanze delle abitazioni umane è un fattore di
rischio significativo per l’infezione da virus di Oropouche. La prevenzione e il controllo si basano sulla
riduzione della riproduzione dei moscerini riducendo le fonti (rimozione e modifica dei siti dove si
riproducono) e sulla riduzione del contatto fra i moscerini e le persone. Ciò può essere conseguito tramite
la riduzione degli habitat naturali ed artificiali contenenti acqua che permettono la crescita delle larve dei
moscerini, la riduzione della popolazione di moscerini adulti intorno alle comunità a rischio ed utilizzando
barriere, quali zanzariere, finestre e porte chiuse, abiti coprenti e repellenti.