Due giovani italiani di orientamento omosessuale, Andrea di 19 anni, della provincia di Vercelli, e Luca, di 25 anni, della provincia di Milano, sono stati picchiati all’urlo di “Fucking asshole, fucking Bitch”. Sono stati aggrediti a Valencia, all’uscita dalla discoteca Deseo54, frequentata dalla comunità Lgbt iberica, nel quartiere di Benicalap. Da un balcone collocato di fronte al locale una donna ha fatto allertare la polizia e ha ripreso tutta l’aggressione. Nel video, pubblicato dal sito El Caso e che ora è a disposizione della polizia spagnola, si vede una coppia che viene aggredita da ben sei persone che inseguono e picchiano uno dei due omosessuali. Luca, il più giovane, ha cercato di difendere il suo amico ma è stato preso a calci e pugni, venendo ferito al volto.
A darne notizia è Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center, l’organizzazione italiana che ha postato la notizia su Twitter ed è stato ripreso dai media spagnoli: “Ci riportano i media locali che anche un’altra coppia straniera ha rischiato di essere aggredita dallo stesso gruppo, ma fortunatamente è riuscita a scappare grazie a un taxi. I ragazzi si sono rivolti al servizio di Gay Help Line 8007137173, e dopo essere stati soccorsi sporgeranno denuncia presso il consolato italiano. Chiediamo alla Farnesina di attivarsi per dare il massimo supporto ai ragazzi ed evitare che gli aggressori restino impuniti. In Spagna dal 1995 c’è una legge contro l’omofobia e dal 2014 in Catalogna ci sono norme più specifiche”. Il 17 maggio 1990 l’Oms cancellò l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, definendola per la prima volta “una variante naturale del comportamento umano”. Oggi quella data viene ricordata celebrando la “giornata mondiale contro l’omofobia” denominata: Idaho (International Day Against Homophobia). Il cammino per arrivare alla decriminalizzazione dell’omosessualità nella storia è stato lungo e tortuoso: bisogna aspettare l’inizio degli anni settanta per vedere la comunità gay iniziare a richiedere diritti civili negli stati occidentali. Contemporaneamente anche il mondo scientifico inizia a rivedere le teorie riguardo l’omosessualità. Nel 1974 viene cancellata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) pubblicato dall’American Psychiatric Association (APA).
Nella prima versione del 1952 risultava ancora una condizione psicopatologica tra i “Disturbi sociopatici di personalità”. Nel 1968 era considerata una deviazione sessuale, come la pedofilia, catalogata tra i “Disturbi mentali non psicotici”. E ancora nel 1974 sui testi scientifici si parlava di “omosessualità egodistonica”, ovvero quella condizione in cui una persona omosessuale non accetta il proprio orientamento sessuale e non lo vive con serenità. Questa teoria verrà superata nel 1987 per arrivare poi appunto al 1990, quando anche l’Organizzazione Mondiale della Salute – OMS decide di depennare l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali. Ma al di là di queste considerazioni scientifiche sia chiaro che nessuno ha il diritto di beffeggiare o umiliare o aggredire un altro individuo. Questa testata giornalistica si sta battendo con decisione contro la pedofilia e le pratiche sessuali con minori in Italia e all’estero (il famigerato turismo sessuale). Una considerazione: non leggerete mai sui giornali di gay che aggrediscono eterosessuali, ma sempre l’inverso. A questi due giovani che purtroppo non saranno gli ultimi ad essere aggrediti, chi scrive dedica alcuni versi di un poeta inglese caro a Mandela: “Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita, io sono il padrone del mio destino, io sono il capitano della mia anima”.