I chiarimenti della maggioranza Maschietto sull’impianto di cremazione a Fondi – In merito al dibattito sulla proposta di realizzazione di un impianto di cremazione all’interno dell’area cimiteriale di Fondi, che ha avuto ampio risalto a mezzo social e stampa, la maggioranza consiliare rappresentata nella Pubblica Assise dai gruppi consiliari Forza Italia, IoSi, Litorale e Sviluppo fondano, Democrazia Cristiana e Noi per Fondi ritiene doveroso esprimere alcuni chiarimenti e confutare alcune false e demagogiche informazioni circolanti soprattutto sul web.
I chiarimenti della maggioranza Maschietto sull’impianto di cremazione a Fondi – “L’iter che ha portato all’approvazione del progetto per la realizzazione e la gestione dell’impianto di cremazione – scrivono in una nota congiunta il sindaco Beniamino Maschietto e l’intera maggioranza – è stato frutto di una lunga procedura, iniziata circa cinque anni fa, dopo apposite riunioni di commissione, con una deliberazione di Consiglio comunale del 16 ottobre 2019, votata all’unanimità da tutti i consiglieri rappresentanti i gruppi politici all’epoca presenti (esattamente 24 voti favorevoli su 24 presenti, con un solo consigliere di maggioranza assente). Con la suddetta delibera è stata approvata la proposta di realizzare un impianto di cremazione, con ricorso alla procedura del progetto di finanza a totale carico di un soggetto privato che è stato successivamente individuato tramite gara pubblica.
I chiarimenti della maggioranza Maschietto sull’impianto di cremazione a Fondi –Ad oggi è il soggetto aggiudicatario dell’opera che sta espletando tutte le procedure propedeutiche alla realizzazione e alla messa in esercizio dell’impianto e dovrà acquisire tutte le autorizzazioni ed i pareri ambientali che dovranno essere rilasciati dagli enti sovracomunali. Inoltre, allo scopo di adottare un approccio che sia il più cautelativo possibile, l’Ente si sta interfacciando anche con interlocutori per i quali la normativa non richiede espressamente il rilascio di autorizzazioni.
È evidente che qualora questi pareri dovessero essere negativi verrebbero meno tutti i presupposti per la realizzazione dell’impianto.
Così come verrebbe meno ogni presupposto di realizzazione dell’impianto se venisse accolto il ricorso pendente presso il TAR, benché tardivo e lacunoso, presentato da un comitato “spontaneo” ma rappresentato dal responsabile cittadino del partito politico “Azione” e supportato dal presidente della Commissione trasparenza Luigi Parisella, recentemente candidato alle elezioni regionali con il partito di Calenda.
In ogni caso risultano strumentali gli interventi di alcuni esponenti della minoranza sullo scarso coinvolgimento nell’esame della progettazione e sulla presunta pericolosità ambientale dell’impianto perché nel corso delle tante commissioni consiliari competenti, tenutesi da prima del 2019 ad oggi, tutti i consiglieri comunali hanno potuto esaminare la corposa documentazione a corredo del progetto e soprattutto prendere atto e rilevare come l’impianto in questione sarà realizzato da un’azienda leader del settore con tecnologie e dispositivi di assoluta innovazione e nuova generazione che permetteranno di ridurre le immissioni ben oltre i limiti imposti dalla normativa di riferimento. Infatti, come attestato nello studio di fattibilità ambientale redatto nel marzo del 2020 dal gruppo di progettazione del soggetto aggiudicatario, composto da 11 professionisti tra ingegneri, architetti, geologi ed esperti del settore nella progettazione ambientale (SAIE srl), l’impianto non produrrà rumori, inquinamento atmosferico, radiazioni, non darà luogo a vibrazioni e non produrrà scarichi idrici di processo.
A nostro avviso risultano strumentali anche gli interventi del circolo cittadino del PD sullo scarso coinvolgimento nell’esame della progettazione e sulla presunta pericolosità ambientale dell’impianto visto che nel 2019, tre consiglieri comunali del medesimo partito, ne avevano convintamente votato l’approvazione dopo aver avuto modo di esaminare la documentazione e fugare ogni possibile dubbio.
Venendo ai costi, l’impianto sarà realizzato in project financing, a totale carico del soggetto aggiudicatario, non avrà quindi costi a carico dei contribuenti, ma produrrà introiti pari all’8% su ogni cremazione con possibilità di reinvestimento da parte dell’Ente in altri settori.
La decisione dell’impianto trova anche corrispondenza nella tendenza crescente, da parte della popolazione, a ricorrere alla cremazione tanto che il Comune di Fondi si è recentemente dotato di un apposito Regolamento, votato anche esso all’unanimità dal Consiglio comunale, per disciplinare le modalità di conservazione e dispersione delle ceneri.
Infine, ma non meno importante, la realizzazione dell’impianto, nelle more di individuare una nuova area cimiteriale, permetterà di affrontare anche il problema della carenza di loculi che da oltre dieci anni rappresenta una vera e propria emergenza cittadina.
Non corrisponde al vero neppure il fatto che l’opera sia stata promossa senza il coinvolgimento dell’opinione pubblica o nel silenzio più totale: l’intera procedura si è svolta con la massima trasparenza con ampi dibattiti nelle riunioni delle commissioni e del Consiglio comunale, con ampio risalto anche sui social e articoli di stampa. L’attuale sindaco Maschietto, chiamato a fornire delucidazioni su dubbi e perplessità sollevati da una minoranza diversa rispetto a quella che ha votato favorevolmente il progetto nella precedente consiliatura, ha fornito le risposte richieste in un’interpellanza a risposta scritta.
Naturalmente, gli uffici competenti, l’Amministrazione e l’intera maggioranza vigileranno sullo svolgimento della procedura in corso assicurandosi scrupolosamente che ogni parere, soprattutto quello ambientale (A.U.A. – Autorizzazione Unica Ambientale), venga rilasciato dagli Enti sovracomunali nel rispetto della normativa e a tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.