Il sindaco di Santi Cosma e Damiano Franco Taddeo comunica alla cittadinanza che “Quest’ultima settimana abbiamo avuto una impennata giornaliera dei contagi nel nostro comune, come del resto in tutta la nostra provincia ed in tutta l’Italia. In breve tempo ( 7 giorni ) si sono triplicati i contagi portandosi ad un massimo di 87, attualmente accertati dalla AUSL, oltre ad altri contagi accertati positivamente con tamponi effettuati presso centri privati, da convalidare con tamponi nei centri ospedalieri AUSL. Sono guariti ad oggi 24 persone e 3 sono ricoverate in ospedale, attualmente in condizioni complesse. Ai contagiati in isolamento domiciliare assicuriamo un contatto continuo, mio personale e dei servizi sociali, fino al loro raggiungimento della negatività. A loro esprimiamo vicinanza e gli forniamo delucidazioni e prestazioni di servizi, collaborando con la Protezione Civile e le autorità sanitarie, per il tracciamento dei contatti e l’esecuzione dei tamponi. La trasmissione del virus, da noi, è in forte accelerazione. Stiamo acquisendo dati ed elementi per tracciare una mappa COVID-19 sul nostro territorio, così da poter valutare il comportamento di tutti noi. Si rileva che il 60% dei contagiati sono giovani, il 30% persone di media età ed il 10% bambini ed anziani.
Questo ci evidenzia che i luoghi di svago o d’incontro, frequentati prevalentemente dai nostri ragazzi, possono essere luoghi dove, probabilmente, le regole a tutela non vengono rispettate a sufficienza. Oltretutto, anche nei luoghi all’aperto (piazze ed altro), le persone si aggregano senza rispetto della distanza e senza mascherina indossata correttamente, si tratta di persone adulte, di ragazzi e di bambini accompagnati dai genitori. Si rileva che il il 70% dei contagiati è raccolto, cospicuamente, in nuclei familiari ed in gruppi di parentela, causando, così, anche il contagio dei bambini. Quando si contagiano interi nuclei familiari, compresi i minori, diventa molto più difficile l’isolamento di ogni singolo contagiato, permettendo al virus di correre. La soluzione potrebbe essere quella di rispettare le distanze ed adottare un pizzico di prevenzione anche nei luoghi casalinghi. In tal modo se si contagia un componente, a sua insaputa, si è in grado di preservare gli altri. Meglio ancora basterebbe che tutti i componenti della famiglia limitassero le uscite da casa solo per necessità, rispettando sempre, in tal caso, le prescrizioni impartite durante la frequenza di spazi e locali pubblici. Nella scuola pubblica, migliorata nella prevenzione COVID-19, prima dell’apertura, si sono manifestati 2 contagi nella scuola media e 2 alle primarie del Centro Storico. Pertanto, su disposizione del Dipartimento di Prevenzione della AUSL, il Dirigente Scolastico ha chiesto al Sindaco la chiusura immediata dell’intero plesso, destinando i ragazzi ed i bambini in quarantena a casa.
Stessa cosa è stata fatta per la scuola dell’infanzia di San Lorenzo per la quale il Dirigente, a seguito di un contagio di un ausiliario dipendente, ha disposto la didattica a distanza per 14 giorni( tempo sufficiente per la quarantena). La fase di accertamento e quella decisionale sono state curate, per competenza, dai medici della AUSL, i quali, alla luce delle ultime disposizioni sanitarie, hanno determinato il rientro a scuola nella giornata di lunedì 9/11 c.a., adducendo che per gran parte delle classi era trascorso, dal contatto, un tempo sufficiente di quarantena e disponendo che venissero sottoposti a tampone sanitario solo una classe ed alcuni insegnanti domenica in mattinata, a Gaeta presso l’Ospedale, non essendo trascorso tempo sufficiente per la quarantena. Si è provveduto nello stesso periodo a chiudere la scuola dell’infanzia privata e gestita dalle Suore di San Luca, in seguito al contagio di una insegnante. Anche in questo caso la AUSL ha disposto l’apertura lunedì essendo trascorsi i tempi di quarantena. Nello stesso periodo è stato chiuso l’asilo nido comunale per il contagio di una bambina ospite. Anche in questo caso è stata disposta l’apertura lunedì per trascorsi tempi di quarantena. Da una valutazione dei contagi di alcuni minori, si può ritenere probabile che si siano contagiati all’interno della propria famiglia o parentela.
Dobbiamo aspettarci, nel futuro, il ripetersi di provvedimenti del genere, pertanto si raccomanda ad alcuni genitori che la quarantena dei ragazzi venga eseguita in casa e non per strada o in piazza in bicicletta, magari senza mascherina ed accompagnati da un genitore. Nel nostro paese il COVID-19 ha coinvolto anche strutture socio-sanitarie e produttive. Tre bar hanno chiuso, per breve tempo, per contagio positivo, una struttura sanitaria è stata limitata nelle entrate ed uscite per permettere al Dipartimento di Prevenzione di effettuare i tamponi di accertamento. Vogliamo sperare che queste informazioni ci facciano meditare sulla gravità del momento e capire che gran parte dipende dal nostro comportamento e dallo stile di vita che ognuno di noi deve assumere, sia all’interno dei nuclei familiari, sia sul posto di lavoro e nei luoghi aperti al pubblico. I nostri comunicati periodici non sono votati alla pubblicità mediatica o politica, ma utili a rilevare e trasmettere dati ed osservazioni su come ci stiamo comportando con le relative conseguenze.
Da parte nostra stiamo facendo il più possibile, tanto da poter dire che gli sviluppi del COVID-19 sono sotto controllo, ma non basta. Messi a conoscenza dei fatti, ci dobbiamo tranquillizzare ma non tornare alla vita normale e piacevole di sempre. Dobbiamo: – rispettare le disposizioni del DPCM ( mascherina sempre, distanza sociale ed igiene );- evitare di fare e partecipare a feste pubbliche e maggiormente a quelle tra parenti;- evitare, il più possibile, pranzi domenicali, nei giorni festivi e ricorrenze particolari, anche tra famigliari stretti;- pretendere da chi non porta la mascherina in modo corretto, di farlo nel modo previsto dalle normative;- noi genitori dobbiamo obbligare i nostri ragazzi ad indossare la mascherina ad ogni uscita da casa;- chiamare gli organi di polizia quando nei luoghi pubblici di servizi e commercio, non vengono rispettate le prescrizioni del DPCM;- evitare di partecipare a manifestazioni, anche religiose, se non siamo certi delle precauzioni anti COVID-19.Nel nostro paese la situazione non è drammatica, ma lo diventerà presto se non modifichiamo il nostro comportamento di vita dentro e fuori casa. Lo dobbiamo agli innumerevoli paesani contagiati, forse anche per colpa del nostro atteggiamento, che stanno combattendo il COVID-19 a casa o in ospedale .INSIEME CE LA POSSIAMO FARE a condizione che insieme significhi tutti!!”