Il Ministero della Salute fornisce ai media una notizia che dà il senso della tragedia che stiamo vivendo. Testualmente informa che: i laureati in Medicina in possesso giudizio di idoneità del tirocinio pratico valutativo sono da “ritenersi abilitati alla professione”. È quanto precisa il Ministero dell’Università in una circolare con i chiarimenti e il percorso di attuazione della norma inserita nel decreto legge 18 del 17 marzo scorso che ha abolito l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione medica. Inoltre per coloro che ancora non si sono laureati, a breve sarà emanato un decreto che permetterà alle Università di procedere direttamente, con proprio decreto rettorale, alla modifica del Regolamento didattico di Ateneo (disciplinante gli ordinamenti dei singoli Corsi di Studio della Classe LM/41-Medicina e Chirurgia) che, in termini di valore abilitante del titolo accademico rilasciato, produrrà i sui effetti immediatamente, quindi per tutti i titoli rilasciati da quel momento in poi. Nella circolare si fa anche riferimento allo svolgimento per l’anno 2020 delle sessioni di tirocinio pratico – valutativo.
La norma precisa che “alla luce delle difficoltà operative derivanti dall’emergenza in atto, si comunica che la data di avvio della prima sessione del tirocinio pratico -valutativo prescritto è fissata al 22 giugno 2020, ciò anche al fine di consentire a tutti i laureati della sessione straordinaria di esame finale anno accademico 2018/2019 (prorogata fino al 15 giugno 2020 dall’art. 101, c. 1, del D.L. 18/2020), di prendervi parte”. Quindi sempre il Ministero della Salute allerta i malati tumorali avvisando che: “In base al tipo di patologia tumorale, alla condizione generale dei malati e alle cure a cui sono sottoposti, si può essere più o meno esposti all’infezione da coronavirus. Quelli particolarmente vulnerabili sono i pazienti con tumore del sangue, sottoposti a chemioterapia o a radioterapia intensiva, che ricevono trattamenti con anticorpi o altri trattamenti mirati come inibitori della protein-chinasi, o che hanno subito trapianti di midollo osseo o di cellule staminali negli ultimi sei mesi.
In una nota gli IFO (Istituti Fisioterapici Ospitalieri), Regina Elena e San Gallicano di Roma, sottolineano, in accordo con UICC – Unione Internazionale per il Controllo del Cancro, come i pazienti fragili possono innanzitutto difendersi da questo nuovo nemico virale seguendo con la massima attenzione e rigore le regole di sicurezza sanitaria, dal distanziamento sociale all’igiene, “non solo per la propria sicurezza, ma anche per preservare i sistemi sanitari e offrire a tutti le migliori possibilità per superare le sfide imposte da questa pandemia.” Oltre alle misure valide per tutta la popolazione, UICC e IFO raccomandano ai malati di tumore di: consultare il proprio medico curante per indicazioni su come rispettare le visite mediche già stabilite per ricevere le terapie; non avere più di un familiare che lo accompagni alla terapia; evitare di prendere i mezzi pubblici.
Quando si viaggia, prendere tutte le misure possibili per proteggere le mani, bocca, gli occhi e mantenere una distanza di sicurezza dagli altri; ridurre al minimo il tempo trascorso in strutture ospedaliere, favorendo le consultazioni a distanza, per quanto possibile; mantenere in salute il sistema immunitario: dormire a sufficienza (idealmente otto ore), se possibile fare esercizio fisico, mangiare sano, evitare lo stress e assicurarsi che altre potenziali condizioni mediche rischiose (diabete, pressione arteriosa) siano sotto controllo; pianificare in anticipo, con gli operatori sanitari, la famiglia e gli amici, le azioni per fronteggiare le possibili esigenze di emergenza, assicurando che tutta la documentazione necessaria (trattamenti medici, prescrizioni, ecc…) siano prontamente disponibili; distanziarsi anche dai membri della famiglia soprattutto se sviluppano sintomi febbrili e da raffreddamento: dormire in una stanza diversa e disinfettare le aree comuni della casa.