Un pubblico attento, silenzioso e a volte commosso ha preso parte il 14 luglio, in piazzetta Fabiani a Trivio, al convegno e alla presentazione del libro “Le Marocchinate, cronaca di uno stupro di massa” scritto da Emiliano Ciotti (Presidente Ass.Nazionale vittime marocchinate).
Ciotti ha illustrato il suo libro quale raccolta di documenti ufficiali dell’epoca frutto di una lunga e meticolosa ricerca d’archivio che racconta la vile aggressione alle popolazioni inermi in vasti territori del Lazio, ma anche Campania, Sicilia e Toscana, durante la seconda guerra mondiale, divenute “bottino di guerra” per una frangia di “liberatori” conosciuti come Goumier e che operavano sotto il comando francese e che garantì loro l’impunità per stupri, rapine e omicidi come ricompensa per aver superato le linee tedesche.
“Un libro che vuole – ha sottolineato Emiliano Ciotti – portare a conoscenza delle nuove generazioni, ma anche di una parte di quelle vecchie, la tragedia, le umiliazioni e il dolore della popolazione italiana, che sono rimaste a lungo nascoste”.
Emiliano Ciotti ha anche illustrato l’associazione di cui è presidente e ha detto: “si tratta di un sodalizio che da decenni combatte per ottenere un riconoscimento storico di quanto accaduto e contestualmente negli anni ha contribuito alla raccolta di tutti i dati necessari all’emergere dei fatti, l’obiettivo del lavoro dell’associazione, non è quello di stigmatizzare un gruppo etnico, ma prima di tutto un gesto politico,nel far si che la Francia riconosca l’esistenza di questi stupri e che questi vengano inseriti nella storia della liberazione e nei libri di storia in modo che le vittime vengano ricordate”
Ad introdurre l’argomento il dottor Gianfranco Macelloni, storico e ricercatore, il quale, oltre ad aver fattivamente contribuito all’organizzazione dell’evento, ha illustrato le violenze avvenute soprattutto nel territorio di Esperia e dimostrato le responsabilità del comando Francese sui tragici avvenimenti.
Macelloni aveva una richiesta da rivolgere al Sindaco di Esperia, assente per motivi istituzionali, ovvero realizzare nel comune simbolo delle atrocità un luogo della memoria, un luogo dove concentrare e conservare testimonianze, documenti, libri, fotografie, dove poter svolgere ricerca e dibattiti, perché, come disse il Presidente della Repubblica C.A. Ciampi nel 2004, in occasione della concessione della medaglia d’oro al valor civile al comune: “la memoria è essenziale per noi e per i nostri figli”.
Il tema delle Marocchinate e della violenza in genere nell’arte è stato argomentato dallo storico dell’arte Marco Tedesco, il quale ha parlato in particolar modo della scultura commemorativa dedicata alla Mamma Ciociara posta sulla vetusta della Rocca di San Pietro, a Castro Dei Volsci, che domina dall’alto la vallata del Sacco. Il Monumento alla Pace fu fortemente voluto dal popolo ciociaro a ricordo di tutte le donne che, durante la seconda guerra mondiale, affrontarono la morte per difendere il proprio onore e la propria dignità e quella delle loro figlie, dalla violenza brutale delle truppe francesi.
Ad aprire la serie di interventi, per i saluti di rito, e a chiudere la serata con la donazione di una targa ad Emiliano Ciotti, il presidente del Centro Socio Culturale Trivio Luigi Saraniero, che ha voluto esprimere da parte di tutti, solidarietà allo scrittore per gli ultimi gravi tentativi di intimidazione fatti alla sua persona.
A fare eco a Luigi Saraniero, il consigliere regionale Angelo Orlando Tripodi che, insieme all’onorevole Zicchieri, si sta battendo affinchè venga istituito il giorno del ricordo anche per le vittime delle marocchinate, riconoscendogli la stessa giustizia che hanno avuto le vittime delle Foibe o delle Fosse Ardeatine.
A portare i saluti del Comune di Formia il vicesindaco, nonché assessore alla cultura Carmina Trillino.