Conte non le manda a dire sulla necessità di tenere aperti i PPI e dichiara: “Se dal 2010 i PPI avevano la funzione di decongestionare il ricorso da parte dei cittadini di affollare il pronto soccorso di Formia ora non si capisce perché si vogliono chiudere definitivamente!
Questo vuol dire in termini numerici che più di 20mila accessi all’anno presso i Punti di Primo Intervento del Golfo di Gaeta vanno ad ingolfare il Pronto Soccorso di Formia.
Da non sottovalutare il problema della viabilità estiva, strade paralizzate, che non permettono di raggiungere l’ospedale di Formia.
Si assiste inermi in mezzo al traffico ad una miriade di incidenti spesso gravi o mortali, ambulanze e tutti gli altri mezzi di soccorso in indicibili difficoltà per rapidamente intervenire, vigili urbani e tutte le altre forze dell’ordine inchiodati nella morsa degli ingorghi.
Non è possibile considerare la chiusura dei PPI con l’attuale situazione stradale che non consente la salvaguardia della salute!
Per evitare la chiusura basterebbe la stessa struttura organizzativa facendo però dei correttivi, ad esempio la presenza del PPI h 12 per tutto l’anno ed h24 soprattutto nel periodo estivo, da giugno a settembre, con presenza del medico abilitato alle emergenze e del personale ed operatori sanitari di supporto.
Aggiungerei anche la radiologia com’era una volta in modo da offrire un buon primo soccorso oppure un servizio di Telemedicina ,il laboratorio analisi esiste già, con poco e nemmeno troppo costoso si evitava di soffocare Formia con codici verdi e bianchi che invece tranquillamente si potevano gestire nel PPI di Gaeta!
Nella fascia notturna della restante parte dell’anno invece con il medico di continuità assistenziale potrebbe essere garantito un servizio fondamentale h24 di assistenza primaria. In questo modo andremo a tutelare i Punti di Primo Intervento di Gaeta e Minturno perché altrimenti chiuderli significherebbe gravare soprattutto sul Pronto Soccorso dell’Ospedale “Dono Svizzero” di Formia con i codici bianchi, verdi che invece potrebbero essere trattati dai PPI.
Noi come gruppo Formia Con Te riteniamo che la salute va salvaguardata prima di tutto ,se chiudono i Punti di Primo Intervento di Gaeta e Minturno tutta l’utenza andrebbe a sovraccaricare il pronto soccorso del “Dono Svizzero” già al collasso per carenza di personale creando inoltre il rischio di trascurare tutti i codici rossi che richiedono priorità d’intervento e maggiore urgenza.
Chiediamo di sospendere il provvedimento o modificare o al massimo rinviare ancora di un anno il Decreto Ministeriale 70 del 2015, in modo da decidere nell’ottica di piano aziendale che tenga conto del personale precario,nuovo personale, strumenti di diagnostica, e problemi strutturali adeguati alle necessità di oggi.
In caso di conferma delle scelte reputiamo necessario il potenziamento del personale a Formia con adeguati interventi logistici per ampliare il Pronto Soccorso dell’Ospedale Dono Svizzero”.