Pianta un coltello sul un tavolo di un pub – La continua attività di monitoraggio dei fenomeni violenti commessi nei luoghi della movida e dei locali pubblici della Provincia ha consentito al Questore di Latina, su proposta del Commissariato di P.S: Distaccato di Terracina (LT) e dopo l’attenta valutazione degli atti di indagine da parte degli specialisti della Divisione Anticrimine, di dare tempestiva applicazione alle nuove forme di DASPO introdotte dall’ultimo “Decreto Sicurezza” riguardanti il mondo della movida e dei locali pubblici, emanando un DASPO Urbano nei confronti di un ventisettenne di Terracina il quale, nella notte del 24 aprile u.s., in evidente stato di alterazione dovuta all’abuso di sostanze alcoliche, estraeva un coltello piantandolo su tavolo in legno di un pub sito nel cuore della movida di Terracina, creando un fortissimo allarme tra la folla di giovani presenti; il medesimo veniva immobilizzato da alcuni presenti e dal personale del Commissariato di Terracina intervenuto sul posto verso i quali opponeva resistenza, aggredendo con calci e pugni gli operatori. L’uomo veniva pertanto tratto in arresto.
Pianta un coltello sul un tavolo di un pub – E proprio per arginare i sempre più frequenti casi di “malamovida”, vengono azionati tutti gli strumenti già utilizzati contro gli ultrà in ambito sportivo, come appunto quello di impedire a giovani che si rendono autori di violenze in zone con numerosi locali pubblici e ad alta frequentazione, di stazionare nelle vicinanze dei locali pubblici per un periodo da sei mesi a tre anni, in analogia appunto per i soggetti colpiti dal DASPO sportivo. Scatta così il divieto, per il periodo di un anno, di frequentare locali pubblici o aperti al pubblico destinati alla somministrazione di alimenti e/o bevande quali pub, taverne, bar e ristoranti nonché locali di pubblico intrattenimento quali discoteche, locali notturni, locali da ballo, ed affini ricadenti nell’area della c.d. movida del Comune di Terracina (LT). In caso di violazione i destinatari rischiano la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 8.000 a 20.000 euro.