A seguito dello straripamento del fiume Garigliano il Sindaco ha formalmente richiesto all’Agenzia regionale di Protezione Civile l’inserimento delle Terme di Suio all’interno delle aree nelle quali applicare le misure di sostegno previste dall’art. 15 comma 1 bis della L.R. 2/2014 che prevede la dichiarazione dello stato di calamità e di emergenza.
“Con una prima lettera –dice il Sindaco Giancarlo Cardillo- aveva provveduto ad informare il Presidente Zingaretti dello stato di fatto e, poi, successivamente, ho provveduto a comunicare ogni cosa all’Agenzia regionale della Protezione Civile illustrando quanto si è, purtroppo, verificato nei giorni scorsi nell’area di Suio. Ho evidenziato –prosegue il primo cittadino- i danni che lo straripamento del Garigliano hanno provocato danni alle strutture alberghiere, agli impianti termali, ai centri benessere e alle strutture adibite a piscine termali ivi compresi le abitazioni insistenti nell’area considerata. Ho puntualizzato che notevoli danni sono stati subiti anche dalle colture agricole: ortofrutticole (coltivazioni ortaggi e aranceti)”.
Come si ricorderà nei giorni precedenti lo straripamento del fiume c’erano state ingenti piogge che hanno colpito anche il Lazio meridionale e il fiume è esondato in più punti determinando gravi danni. In quei giorni c’è stato non solo l’attivazione del Centro Operativo Comunale, ma anche l’intervento della Protezione Civile, degli addetti della Provincia di Latina, dell’Astral, del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Castelforte e di tutte le forze dell’ordine.
“L’economia di Suio Terme, -afferma ancora il Sindaco Cardillo-, già in crisi per le ripercussioni della situazione economica nazionale e della pandemia in atto, ha subito, con lo straripamento del Garigliano l’ennesimo duro colpo che ha messo in ginocchio le aziende esistenti e tutto l’indotto ivi compresa l’occupazione. Le acque del fiume Garigliano hanno invaso i piani bassi degli stabilimenti termali e delle altre strutture di cura o del benessere e i terreni coltivati provocando moltissimi danni. Gli operatori, che ho incontrato sui luoghi del disastro, -dice ancora il Sindaco Cardillo- sono davvero stremati e le loro piccole e medie strutture, già incerte sulla possibilità di riaprire nella prossima stagione (qualcuno quest’anno ha già chiuso) ora stanno seriamente meditando di abbandonare tutto. Questa evoluzione della crisi non ce la possiamo permettere. Non possiamo assistere inermi alla fine del turismo termale e del benessere, unica vera risorsa del territorio. Non ci possiamo consentire il lusso che le strutture esistenti e le relative aziende chiudano per sempre. C’è bisogno di un intervento forte, di misure adeguate che prevedano anche contributi a fondo perduto al fine di sostenere le spese per la riparazione dei danni subiti prima dell’inizio della prossima stagione Infine –conclude il Sindaco- confido molto anche nell’azione che i consiglieri regionali La Penna e Forte ci hanno anticipato e che aiuteranno Castelforte a superare le difficoltà e gli ostacoli che ha di fronte”.