Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della Commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare lancia un appello: “Una storia che non vorremmo mai raccontare perché evidenzia le carenze, ormai strutturali, esistenti nell’assistenza territoriale nella provincia di Latina.
Carenze che sottolineiamo da tempo senza che, purtroppo, nulla sia stato fatto per dare risposte ai cittadini soprattutto in un momento tanto delicato come quello che la pandemia da Coronavirus ha portato con sé. In queste ore, infatti, ho avuto modo di venire a conoscenza della incresciosa situazione in cui Daniele (il nome è di fantasia a tutela della privacy) e la sua famiglia sono costretti a vivere da quindici giorni nel tentativo di effettuare i tamponi a domicilio.
Daniele e sua moglie sono risultati positivi al Coronavirus, rispettivamente, il 27 e il 25 novembre 2020. Hanno due bimbi di 14 ed 11 anni che necessitano di un tampone domiciliare per il quale si devono attendere, come previsto dai protocolli vigenti, 10 giorni dall’ultimo contatto con il soggetto positivo.
Sin qui sembrava essere tutto come da regola tanto che la famiglia è stata contattata dal dipartimento di prevenzione della Asl di Latina che ha comunicato di aver fissato l’appuntamento per effettuare i tamponi ad entrambi i bambini il 7 dicembre.
Ad oggi però nessuno si è presentato a casa per effettuare i tamponi e Daniele non riesce a mettersi in contatto con il dipartimento della Asl per avere risposte sul mancato rispetto dell’appuntamento preso.
A peggiorare la situazione il fatto che, stando quanto riportato, e dopo infiniti tentativi, l’unica persona che ha risposto al telefono, dopo aver ascoltato le difficoltà che questa famiglia sta affrontando, avrebbe risposto che “purtroppo non posso farci nulla e non so come poterla aiutare in quanto i tamponi domiciliari non so chi li gestisce e tanto meno come vengono coordinati”.
Risultato, una famiglia è stata “spezzata” e sta subendo ingiustamente le ripercussioni di una disorganizzazione, quella dell’assistenza territoriale che purtroppo lamentiamo da tempo senza che nulla di concreto sia stato fatto per riparare le tante, troppe, criticità esistenti.
Oltre al dramma e alle preoccupazioni legate alla positività da Covid 19 i genitori sono, di fatto, separati dai figli per paura, qualora fossero negativi, di contagiarli.
I bambini dopo oltre quindici giorni soffrono una situazione non solo anomala ma che gli sta sottraendo il conforto e la vicinanza dei genitori nonché la serenità che, a prescindere, meritano di avere.
In questo contesto, per dare voce ad una famiglia, che purtroppo come molte altre sta subendo sulle proprie spalle i disagi legati alla disorganizzazione dei servizi territoriali e alla distanza tra prestazioni e cittadini, ho inviato una nota al direttore generale dell’Asl di Latina, Giorgio Casati e per conoscenza al presidente Zingaretti, all’assessore alla sanità regionale D’Amato e al direttore della direzione regionale salute, Renato Botti, per chiedere con rapidità ed urgenza per verificare quanto accaduto e procedere ad effettuare i tamponi molecolari a domicilio ai bambini al fine di consentire il ricongiungimento di una famiglia che da due settimane è divisa non solo a causa del Covid 19 ma soprattutto dell’incapacità della Asl di fare quello a cui è chiamata: dare risposte”.
Attendiamo di conoscere quali sono o saranno i riscontri alla legittima nota di Pino Simeone.