Come giornalista sono veramente stanco di dover commentare le notizie di militari quarantenni che cadono a terra come birilli poco dopo essersi vaccinati.
Casualità? Nesso con la somministrazione?
Ho fiducia nella nostra magistratura e sono certo che si arriverà alla verità.
Probabilmente sarebbe meglio che la Procura della Repubblica di Roma avocasse a sé tutte le morti sospette in modo da poter fare riscontri seri e comparazioni utili a giungere alla verità.
Noi italiani chiediamo soltanto questo: la verità!
Ci dicano con franchezza – se dovesse essere così – che ogni milione di vaccinazioni vi è uno che resta con il cerino acceso in mano perché il suo organismo non regge al vaccino inoculatogli.
Ed ora la cronaca del nuovo caso che riguarda un nostro militare delle Fiamme Gialle.
Era arrivato nel parcheggio della Caserma della Guardia di Finanza di Formia, ha parcheggiato per recarsi al lavoro al Centro Navale delle Fiamme Gialle quando ha chiesto aiuto e subito dopo si è accasciato davanti ai colleghi.
Il finanziere aveva 48 anni e viveva a Scauri, è morto poco dopo all’ospedale di Formia, per lui non c’è stato niente da fare, collasso cardiocircolatorio.
Inutili i soccorsi prestati dai sanitari dell’Ares 118.
Due giorni fa era stato vaccinato, come tutti gli esponenti dalle forze dell’ordine e gli era stata somministrata una fiala di AstraZeneca, un collegamento allo stato esclusivamente temporale, ma sul quale le autorità sanitarie faranno i dovuti accertamenti per escludere un nesso con l’inoculazione.
Secondo le prime informazioni già ieri aveva avvertito dolori di stomaco e anche questa mattina aveva detto di non sentirsi bene.
Profondo cordoglio nella Guardia di finanza, i colleghi di Formia hanno immediatamente raggiunto il Dono Svizzero appena saputo che il loro collega era deceduto e si sono stretti intorno alla famiglia del militare.
L’uomo era originario della Campania ma da tempo viveva nella località balneare scaurese.
L’agenzia stampa Ansa ha informato ieri, 24 marzo, che AstraZeneca ha presentato al Data Safety Monitoring Board degli USA i dati aggiornati sul suo vaccino contro il Covid-19.
Dalle informazioni fornite emerge che è efficace al 76% nell’arresto della malattia sintomatica e al 100% nel prevenire l’infezione grave.
I dati sono “in linea con l’analisi ad interim e confermano che il vaccino è efficace negli adulti, inclusi gli over 65”, afferma AstraZeneca ribadendo l’intenzione di presentare la richiesta per l’autorizzazione di emergenza alla Fda.
AstraZeneca aveva presentato il 21 marzo i dati sul vaccino ma erano stati ritenuti obsoleti.
Nel frattempo, l’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) ha convocato un gruppo di esperti ad hoc per il 29 marzo per fornire un contributo aggiuntivo alla valutazione in corso del vaccino AstraZeneca e dei casi di trombosi.
Lo comunica l’Ema, che ha anche aggiornato sul proprio sito le informazioni sul prodotto modificate e la relativa comunicazione diretta agli operatori sanitari.
Il gruppo di consulenti esterni include esperti in ematologia (trombosi ed emostasi), medicina cardiovascolare, malattie infettive, virologia, neurologia, immunologia ed epidemiologia.
Si incontreranno per fornire le loro opinioni al Prac su aspetti quali qualsiasi meccanismo d’azione plausibile, possibili fattori di rischio e qualsiasi dato aggiuntivo necessario per acquisire una più profonda comprensione degli eventi osservati e del potenziale rischio.
Il gruppo di esperti includerà anche due rappresentanti del pubblico.
L’esito della riunione del 29 marzo, insieme a un’ulteriore analisi dei casi segnalati, contribuirà a una raccomandazione aggiornata dell’Ema, attesa tra il 6 e il 9 aprile.
In definitiva i benefici del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del COVID-19, con il rischio associato di ospedalizzazione e morte, superano i rischi di effetti collaterali.