1522: mai più una casa trasformata in prigione – Come una casa può trasformarsi in una prigione o peggio in un luogo di maltrattamenti e di tortura. Gli amori finiscono ma è da vedere come finiscono. Esiste la violenza fisica e quella psicologica. Entrambe possono portare alle estreme conseguenze. Vi sono uomini che considerano le donne come loro proprietà, a tal punto da decidere se debbono vivere o meno. E non importa se sono madri di famiglia o incinte.
Debbono morire senza alcuna alternativa. A tutti costi. E per alcune donne vi è un lungo purgatorio fatto di botte, potremmo dire “dove cogli, cogli”. Molte donne non hanno il coraggio di ribellarsi, hanno paura di andare incontro a peggiori conseguenze, insieme ai loro figli. Rivoltante il comportamento degli aguzzini. E qui scatta il progetto 1522. Se una donna ha bisogno di aiuto e un’amica o conoscente si trova in una situazione di violenza, maltrattamento o stalking, vi sono alcuni suggerimenti per darle supporto: ascoltarla senza giudicarla; dirle che non è sola, che, come lei, molte donne in Italia e nel mondo subiscono violenza; dirle che nessuna persona merita di essere umiliata, minacciata o picchiata, nonostante ciò che le fa credere il maltrattante.
Nulla di ciò che lei può fare o dire giustifica il comportamento violento; va consigliato di chiamare il 1522 per avere ascolto, sostegno e orientamento sui servizi e sui Centri Antiviolenza a cui rivolgersi nel rispetto della sua volontà e del suo anonimato; Può chiamare il 1522 per confrontarsi con un’operatrice e conoscere le possibilità di orientamento e di sostegno a cui rivolgersi. In questo numero del nostro magazine dedichiamo la dovuta attenzione – nel rispetto della donna – al 1522, che è un servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il numero è gratuito, attivo 24 ore su 24 e accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Per avere aiuto o anche solo un consiglio si può chiamare il 1522 oppure chattare direttamente con una operatrice sul sito www.1522.eu o via app. L’accoglienza è disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco. Il numero 1522 è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutto l’anno. A rispondere, in 11 lingue, ci sono operatrici specializzate, mediatrici culturali, avvocate, anche un’esperta di disabilità, perché la violenza colpisce tutte, con un sommerso enorme, ma colpisce in modo spietato le fasce più deboli. I Centri gestiscono l’ospitalità alle donne e ai loro figli in case-rifugio, in alcuni territori anche in emergenza.
Nei centri antiviolenza è inoltre possibile ottenere assistenza legale e informazioni sanitarie, partecipare a gruppi di sostegno e auto-aiuto, fruire di servizi di orientamento al lavoro. È da considerare che il momento più pericoloso per la donna è quello che intercorre tra la denunzia e l’intervento provvidenziale della magistratura. Bisogna prestare la massima attenzione. Il molestatore è profondamente un vigliacco.