La mostra di scultura para-alleli di Maria Villano, prima iniziativa del centro permanente per l’arte contemporanea, diretto dalla professoressa Silvana Sinisi, sta suscitando partecipazione e interesse. Nelle calde serate formiane, un folto pubblico si alterna nelle sale adibite alla mostra, lasciandosi guidare nel suggestivo percorso.
Fino al 18 agosto presso la Torre di Mola a Formia è possibile visitare la mostra che si snoda occupando gli spazi al piano terra della Torre, il Castello Caetani, a partire dalla Cappella di San Michele, continuando nelle cucine, per concludersi alla base della Torre, sorta, in origine, sugli antichi resti romani delle terme, alimentate dalle locali fonti.
Il percorso inizia con una serie di sei teste “sentinella” in terracotta dipinta, poste sull’altare nella Cappella di San Michele, il santo-guerriero. Procedendo sulla sinistra ed entrando nelle cucine si trovano tre mezzi busti bianchi: “i-mago” e “ypnea”, in terracotta, “elisa” in cemento armato, le sacerdotesse del fuoco. Attraversando il terrazzo ed entrando nella mole del Mastio, cinque figure femminili, verticali, in gesso armato, bianche, le “ninfe dell’acqua”, si offrono come continuità tra tempo e spazio, con le loro forme sinuose.
Nella sua presentazione alla mostra, la storica dell’arte, Silvana Sinisi, scrive: “L’universo immaginario di Maria Villano tende a sottrarsi a qualsiasi riferimento immediato per collocarsi in una dimensione sospesa, dove gli echi di un lontano passato si combinano con le irridenti prefigurazioni di un ipotetico futuro che si colora di venature fantascientifiche”.
Para-alleli: paralleli, i tempi e gli spazi, passato, presente e futuro, si fondono con le stratificazioni sotterranee della memoria; paralleli i germi che porteranno alle trasformazioni e trasmutazioni, genetiche e spirituali.
La Mostra si chiuderà la sera del 18 agosto, sulla terrazza prospiciente con un brindisi di saluto. L’artista inaugurerà a breve il suo nuovo studio-laboratorio, a Formia, in Via del Castello 19, dove saranno visibili permanentemente le sue opere.