Foto di Darko Stojanovic da Pixabay

Il titolo parla chiaro, ma prima andiamo a spiegare che cosa sono i pesticidi: sono
prodotti destinati a distruggere o tenere sotto controllo qualsiasi organismo nocivo,
oppure impedirne o prevenirne i danni, nelle fasi di produzione, lavorazione,
conservazione, trasporto e commercializzazione dei raccolti, degli alimenti, del
legname nonché è riferibile ai prodotti per il controllo di insetti, acari o altri organismi
nel settore animale. Non da ultimo, alle sostanze impiegate sulle piante per
regolarne la crescita, diradare i frutti o impedirne la caduta precoce.
E’ spaventoso scoprire che in Europa il primo Paese nel consumo di pesticidi è la
Spagna, seguita da Italia, Francia e Germania.


Quindi di per sé il pesticida dovrebbe aiutare e dare benefici all’attività umana, ma in
realtà si è scoperto che una persona su tre ha del pesticida nei capelli (28% dei
partecipanti) e 25 dei 30 pesticidi analizzati sono stati rilevati nei campioni (cioè
l’80% delle sostanze chimiche cercate).
Le strategie UE “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” puntano alla riduzione a livello
europeo del 50% dell’uso dei pesticidi entro il 2030, l’obiettivo potrebbe essere
raggiunto con una proposta del 22 giugno scorso che fissa obiettivi specifici
vincolanti per i singoli Stati membri.


I risultati del check up hanno mostrato quanto le sostanze chimiche di sintesi
utilizzate in agricoltura siano pervasive, persistenti e potenzialmente pericolose. Per
le Associazioni della coalizione #CambiamoAgricoltura il Check Up ha un valore
simbolico, specialmente per il basso numero di campioni esaminati, tuttavia
conferma un segnale di allarme per la diffusa contaminazione da pesticidi anche
nelle persone oltre che nelle diverse matrici ambientali prese fino a oggi in esame.
L’Italia è in grave ritardo nell’attuazione della Direttiva UE pesticidi 2009/128/EC,
entro il 2030 dovrebbe ridurre del 62% dell’uso dei pesticidi ma la previsione ha
scatenato le proteste delle Associazioni e dell’Industria agricola. Ora non resta che
aspettare le decisioni dei prossimi mesi, dopo la discussione e l’approvazione del
Regolamento da parte del Parlamento Europeo.