Saranno aperte, in occasione della Giornata Nazionale del Parkinson, più di 100 centri specializzati in tutta Italia.
Grazie alla ricerca medica la vita media si allunga, ma l’invecchiamento porta con sé nuovi e gravi rischi per la salute. Tra questi, oltre alla malattia dell’Alzheimer, il rischio Parkinson. Un male che colpisce in Italia circa trecentomila persone, con un’incidenza forte nella regione Lazio (oltre trentamila casi).
Il Parkinson è una malattia nervosa caratterizzata da tremori e rigidità muscolari. Questo morbo prende il nome dello studioso che per primo ebbe a descriverne a perfezione la sintomatologia (James Parkinson, 1755-1824). Si tratta di un disturbo neurodegenerativo cronico che colpisce il sistema nervoso centrale. È contrassegnato dalla morte delle cellule nervose nella substantia nigra, un’area del cervello responsabile della produzione di dopamina, un neurotrasmettitore chiave per il controllo dei movimenti muscolari. Il tremore è uno dei sintomi più evidenti di questa patologia.
Oggi la ricerca è parecchio concentrata sulla diagnosi precoce, con una vera sinergia tra più discipline scientifiche. Infatti, oltre ai sintomi motori ve ne sono anche altri, non motori, che rendono ancora più problematica la vita dei malati, come il declino cognitivo e il disturbo della regolazione del ciclo sonno-veglia.
Nella giornata del 30 novembre, promossa dalla Fondazione Limpe, saranno aperti oltre 100 centri neurologici specializzati. Neurologi, psicologi e fisioterapisti saranno a disposizione per fornire informazioni scientifiche e pratiche. Tanti eventi e tavole rotonde per riflettere e incontrarsi.