25 novembre- Italia Nostra, la prima associazione di tutela del patrimonio nazionale, di cui mi onoro essere responsabile della segreteria regionale, affida nella giornata del 25 novembre, a tutti noi, una riflessione nata nella Grecia classica e da allora eredità condivisa della civiltà occidentale: ” Nel Simposio di Platone, attraverso il mito di Aristofane o mito dell’androgino c’è la disquisizione sul tema dell’amore. Il mito dell’androgino riguarda l’esistenza di esseri che possedevano una testa, 4 braccia, 4 gambe e le caratteristiche di genere maschile e femminile. Dal corpo tondo, per muoversi rotolavano. Erano dotati di grande forza. Poiché osarono sfidare gli dei dell’Olimpo con le loro capacità e la loro forza, Zeus a colpi di saetta, per punirli li separò. Questa separazione causò inettitudine e indebolimento e fu così che Zeus introdusse il dio dell’amore Eros.
25 novembre – Il ricongiungimento fisico, ricostituisce l’unità perduta, il piacere nell’unione e nella riproduzione allontanò donne e uomini dalle forti ambizioni di ascesa verso l’Olimpo. Interessante il collegamento con l’antica filosofia cinese. Nel Taoismo, ad esempio, esiste il concetto di Yin e Yang, l’energia cosmica femminile e maschile che si riflette in ogni aspetto della natura, che contengono l’una una parte dell’altra. Così come il bene contiene il male e il male, il bene. Queste energie sono proprie ed insite anche nell’essere umano, sia essa donna o uomo. Ed è su questo che oggi, nel 25 novembre ci si dovrebbe soffermare. Fintanto che le donne utilizzeranno le sole riserve di genere femminile e gli uomini quelle esclusive di genere maschile, sarà difficile capirsi e trovare una mediazione nelle relazioni.
25 novembre- L’educazione incentrata sui meri compiti femminili e sui meri compiti maschili, impedirà costantemente il dialogo circolare. Quando l’uomo riuscirà a guardarsi dentro e a scoprire quelle qualità femminili sopite e nascoste nel profondo dell’anima che lo rendono equilibrato e completo, saprà offrire quel sostegno efficace, di struttura, alla donna. Lo stesso percorso vale per le donne che, riappropriandosi di quell’antica forza energetica maschile propria dell’ androgino, potranno vivere in piena armonia e nel rispetto reciproco di una piena parità di genere. L’augurio che sentiamo di dover formulare a tutti è che ognuno di noi, donna o uomo che sia, abbia la capacità di ritrovare l’altra metà di sé stesso. E soprattutto di essere in grado di comprendere che, ogni qualvolta usiamo violenza su un’altra persona, noi compiamo un atto vile e spregevole anche su noi stessi, condannandoci a dover convivere per l’intera esistenza con quanto abbiamo compiuto”.