Da anni raccontiamo le esperienze degli italiani in fuga dal nostro territorio. Giovani che lasciano le famiglie non per il lusso di imparare una lingua o frequentare un master, ma per sbarcare il lunario, per rendersi indipendenti, progredire.
A Londra ho incontrato un numero spaventoso di giovani di Formia. Una comunitá così numerosa da non starci tutta insieme nella Sala Sicurezza del Comune di Formia. Uomini e donne che, con una valigia in mano, si sono reinventati. Spesso camerieri, per decisione o come primo passo di una carriera, altre volte baristi tra turni massacranti, ma felici di stare in un luogo dove sudore e sacrifici vengono ripagati, professionalmente, ma soprattutto economicamente.
Nelle pagine di Golfo e dintorni, nella rubrica dal Golfo al Mondo, abbiamo raccontato di questa inesorabile e lenta fuga verso Dublino, Berlino e Amsterdam. Non Roma, non Milano. Fuori dall’Italia, lontano dagli affetti.
Una fuga dei cervelli, si. Ma anche delle braccia e dei cuori. Non una scelta voluta. Ma subita. Il Partito democratico si intesti questa battaglia di campo, che è fondamentale: trattenere i talenti e farli rientrare.
Segretaria Schlein, lei che conosce la esterofilia, ma ha deciso di investire risorse ed energie in Italia, si intesti la battaglia contro la fuga dei cervelli, dei cuori e delle braccia rendendo l’Italia un posto più aperto, accogliente e produttivo.
Sia questa una battaglia intergenerazionale. Solo cosí una nuova stagione dei diritti è possibile. Solo così l’Italia può tornare credibile e più forte.