Il Manifesto di Ventotene sia orgoglio della storia italiana che di quella europea

0
144

Il Manifesto di Ventotene – che aveva come titolo originale Per un’Europa libera e unita. Progetto d’un manifesto – è un documento per la promozione dell’unità politica europea scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi (con il contributo di Eugenio Colorni) nel 1941 durante il periodo di confino presso l’isola di Ventotene, nel Mar Tirreno, per poi essere pubblicato da Eugenio Colorni, che ne scrisse personalmente la prefazione. È oggi considerato uno dei testi fondanti dell’Unione europea. Mentre il precedente Pan-Europa, scritto dal Conte austriaco Richard Nikolaus Coudenhove Kalergi nel 1922, auspicava un’unione europea a guida tecnocratica, il Manifesto di Ventotene prefigurava la necessità per l’ideologia europeista di istituire una federazione europea dotata di un parlamento e di un governo democratico con poteri reali in alcuni settori fondamentali, come economia e politica estera. Il Manifesto di Ventotene fu originariamente redatto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941, quando per motivi politici furono confinati a Ventotene, nel Mar Tirreno, come oppositori del regime fascista. Altri confinati antifascisti sull’isola contribuirono alle discussioni che portarono alla definizione del testo. In particolare quello, fondamentale, dell’ebreo socialista Eugenio Colorni.

All’epoca della stesura del testo erano confinate sull’isola circa 800 persone, 500 classificate come comunisti, 200 come anarchici ed i restanti prevalentemente giellini e socialisti. Originariamente articolato in quattro capitoli, il Manifesto fu poi diffuso clandestinamente. Nel 1944, poco prima di essere ucciso, Eugenio Colorni ne curò la redazione in tre capitoli: il primo (La crisi della civiltà moderna) e il secondo (Compiti del dopoguerra. L’unità europea) interamente elaborati da Spinelli, come anche la seconda parte del terzo (Compiti del dopoguerra. La riforma della società), mentre la prima parte di quest’ultimo venne definita da Rossi. Il manifesto venne diffuso grazie ad alcune donne, tra le quali Ursula Hirschmann e Ada Rossi, che lo portarono sul continente dall’isola di Ventotene e lo fecero conoscere agli ambienti dell’opposizione di Roma e Milano. Significativo che vi era un ebreo in pieno clima delle leggi razziali.

Ed è morto per le ferite riportate in un agguato. Nel 1946 gli è stata conferita la medaglia d’oro al valore militare. IL manifesto di Ventotene appartiene alla storia europea ed è orgoglio della storia italiana. L’intervento in parlamento del presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni è stato inopportuno e infelice. Non ha considerato il contesto storico. Puntuale è giunta la replica in televisione di Roberto Benigni che l’ha oscurata dimostrando come il Manifesto di Ventotene sia alle basi della nostra Costituzione, tra le più belle del mondo, e utilizzato da Alcide De Gasperi per costruire l’Europa con Konrad Adenauer e Robert Schuman. Un italiano, un tedesco e un francese. Sei protagonisti complessivamente di un progetto visionario.