La storia non raccontata: i soldati ragazzini dell’esercito tedesco – Ero rimasto impressionato dalla visita eseguita diversi anni fa al Sacrario Militare Germanico di Cassino, in tedesco Deutsche Kriegsgräberstätte Cassino, che è un cimitero di guerra situato sulle pendici meridionali del Colle Marino, in località Caira a circa tre chilometri a nord della città. Ben più omaggiati quelli militari di Polonia e del Commonwealth poco distanti dal primo. Nel cimitero germanico sono raccolte le spoglie di 20.187 soldati tedeschi, di cui 3.100 non identificati, morti durante l’ultimo conflitto mondiale a Montecassino e nell’Italia meridionale, a sud della linea Gustav, esclusi quelli caduti in Sicilia che sono sepolti nel cimitero militare di Catania. Tra le tombe tante sepolture di giovanissimi militari che avrebbero dovuto stare piuttosto tra i banchi di scuola e, invece, su un monte arso e spoglio dovettero fronteggiare truppe della Libera Polonia con il dente avvelenato o le truppe coloniali francesi.
La storia non raccontata: i soldati ragazzini dell’esercito tedesco – Marocchini senza alcuna umanità che si divertivano a tagliare le orecchie ai soldati tedeschi per portarli come trofei, ricordando quanto facevano nel Far West gli statunitensi che esibivano gli scalpi degli indiani. I marocchini a volte eviravano i cadaveri e i prigionieri tedeschi più fortunati erano quelli che venivano venduti alle truppe USA con un tariffario che diversificava a secondo del grado. E gli americani ostentavano il loro bottino umano di guerra. Vi sono stati casi di soldati tedeschi che per non arrendersi ai marocchini quando ogni via di ritirata era occlusa si gettavano in due abbracciati nei dirupi, preferendo il suicidio alle sevizie. E tra i militari della Wehrmacht vi erano giovanissimi, anche sedicenni. La storiografia ci insegna una visione ben diversa dei soldati tedeschi e parimenti i racconti dei nostri nonni. Ma dobbiamo avere la capacità di estrapolare anche episodi e particolari che non hanno ricevuto la dovuta risonanza. In prossimità della battaglia di Cassino molti sfollati furono trasferiti su treni speciali verso la riviera romagnola, successivamente i civili scapparono in montagna patendo fame e freddo. Tra questi una ragazzina che si ammalò seriamente a tal punto che i genitori chiesero ai soldati tedeschi se vi era tra loro un medico. Questi allertato si recò a visitarla e tornava ogni giorno a controllare il suo stato portandole delle tavolette di cioccolato per un necessario apporto calorico. Sono – confesso – innamorato del Tirolo, sia di quello austriaco che di quello italiano.
La storia non raccontata: i soldati ragazzini dell’esercito tedesco – Un anno mi recai a Vipiteno (Sterzing) sul confine e la domenica partecipai alla santa messa, recitata interamente in lingua tedesca. Il parroco mi spiegò l’abitudine tirolese di seppellire i loro morti in area recintata intorno alla chiesa. E vidi una lapide che ricordava i giovani del posto morti in combattimento con la divista della Wehrmacht e a lato il luogo dove erano caduti. Erano tutti giovanissima e caduti a Montecassino. Pregai dinanzi a quella lapide tra sepolcri e croci. E pensai che l’ultimo Natale di prima linea nel nostro territorio la popolazione rintanata nei loro rifugi sentirono alla mezzanotte le note di un organo e di un coro che eseguiva canti natalizi. Erano soldati tedeschi di origine austriaca che nella Chiesa dei Santi Cosma e Damiano diedero vita all’organo abbandonato tra rovine. Ottanta anni fa nel 1943 iniziò la guerra sul suolo della nostra amata Patria. E tra i tedeschi vi erano tanti che avrebbero voluto volentieri stare con le loro famiglie e vivere in pace.