Spiagge libere in via di estinzione: tutti sanno e nessuno agisce – Nella giornata di eri è stata comunicata l’operazione da parete dei militari della Guardia Costiera relativa al sequestro di attrezzature balneari a Sperlonga, e ancora, nella stessa giornata, i Carabinieri hanno comunicato il sequestro di lettini ed ombrelloni a Sant’Agostino a Gaeta. Ben vengano queste operazioni per la salvaguardia della spiaggia libera ma serve una vera e propria educazione, servono pene più severe e controlli giornalieri perchè questi episodi si ripetono di continuo da giugno a settembre. Segnaliamo il sopruso del preposizionamento degli ombrelloni da anni ormai e speriamo anche quest’anno che il problema sia debellato all’alba del prossimo giugno. Di seguito l’articolo pubblicato sul Magazine Golfo e Dintorni di agosto:
Manuela Salvi è una giovane donna estremamente simpatica. Un viso sorridente, gli occhiali portati con fierezza come una caratteristica del suo volto, capelli corti colorati. Coniugata, senza figli. Ma idealmente ne ha tanti per il lavoro che ha scelto come professione della sua vita. È impegnata nell’editoria per bambini, testi tradotti dall’inglese e anche autrice di sue opere con varie case editrici di respiro nazionale, sin dal 2005. Ha un dottorato di ricerca di scrittura creativa conseguito a Londra presso la Roehampton University. Alla vigilia dell’estate 2020 fonda con amiche ed amici il comitato “Difendiamo le spiagge e il mare della Riviera di Ulisse”, consultabile anche su Facebook.
Spiega: “I titolari di concessioni sulle spiagge libere con la scusa delle norme di prevenzione anti covid hanno ottenuto mano libera nel cacciare le persone che amano essere autonome, utilizzando i bastoni degli ombrelloni sia come distanziatori che per occupare tutta la spiaggia. Ogni Comune si è regolato come gli pareva. Persino abusivamente circolano gli abbonamenti mensili sulle spiagge libere. I controlli, purtroppo, sono generici, sporadici e le multe ridicole rispetto agli incassi, senza sequestro dei mezzi.
Ci chiediamo: che fine fanno queste multe visto che deve pensarci il Comune? Gaeta è il simbolo dei preposizionamenti, ci siamo specializzati come comitato sul litorale gaetano ma il problema esiste anche a Formia e Minturno. L’anno scorso siamo stati invitati dal Comune di Gaeta a un incontro via web, durante il confronto è caduta la connessione e non siamo stati mai più richiamati”.
Che iniziative avete assunto? “Abbiamo già presentato 10 esposti, un ricorso al TAR per l’accesso agli atti”. Quindi aggiunge: “Per quanto concerne le forze dell’ordine abbiamo scritto alla Polizia Locale del Comune di Gaeta, alla Capitaneria di Porto di Gaeta e alla Tenenza dei Carabinieri”. Conclude: “abbiamo presentato 3 denunzie per le località di Fontania, Scissure e San Vito. Vi sono tanti che ci sostengono e ci incoraggiano, ma per lo più non vogliono apparire pubblicamente. Ma non mi sorprendo, è un vezzo italiano, pur essendo il nostro tra i paesi più liberi al mondo”.