La campagna vaccinale e le misure di contenimento del Covid-19 ci permetteranno di passare in sicurezza e con una buona dose di tranquillità l’estate in spiaggia. L’intero golfo di Gaeta, arricchito dalle bandiere blu, attestati di qualità di riviste specializzate e forte della presenza di alcuni dei luoghi più belli e scorci mozzafiato dell’intero Tirreno accoglierà lungo le sue rive turisti e residenti: in attesa del torrido agosto la corsa all’ombrellone è appena iniziata.
Si è parlato a lungo di riapertura e spiagge in queste ultime due stagioni, dei controlli e della difficoltà a far rispettare le norme sul distanziamento. Ma si è parlato soprattutto di un unicum nel panorama europeo: secondo il rapporto spiagge 2020 di Legambiente nel nostro Paese sempre più spiagge vengono date in concessione, al punto da far scomparire in diversi Comuni quelle libere. Aumentano ovunque in italia le concessioni balneari, al punto che in alcune località è diventato difficile averne il libero accesso. Sempre secondo Legambiente “siamo di fatto l’unico paese europeo che non pone un limite alle spiagge in concessione”.
Le situazioni più gravi vengono riscontrate a Forte dei Marmi, Rimini e a Palermo, con la spiaggia di Mondello (diventata ancor più famosa con il tormentone estivo della scorsa estate) dove di fatto è residuale la libera fruizione. Una questione che, sempre secondo Legambiente, riguarda l’urgenza di arrivare a una strategia per le spiagge italiane fatta di obiettivi di qualità e controlli tali da poter far godere liberamente e gratuitamente almeno un tratto di mare e di spiaggia che sono un demanio pubblico inalienabile e quindi di tutti. Da qui la fondazione di un coordinamento nazione mare libero costituito da comitato locali di diverse parti d’Italia che già dallo scorso anno hanno e stanno organizzando proteste e richieste per poter aumentare le aree di spiaggia libera.
Coordinamenti e comitati che non mancano di operare nel Golfo, come nel caso del gruppo Facebook privato denominato “Difendiamo le spiagge libere e il mare della Riviera di Ulisse”. Nato nell’agosto 2020, forte di tremila iscritti, nella sua descrizione si presenta come “Gruppo apartitico nato in difesa delle spiagge libere della Riviera di Ulisse e in particolare quelle di Gaeta, dove gli effetti del Covid si sono trasformati in evidenti soprusi che favoriscono noleggiatori e alcune concessioni”. Tra le sue attività spiccano una serie di eventi culturali per raccogliere fondi a favore della causa, la realizzazione di una mappa delle spiagge libere di Gaeta in collaborazione con il CSV Lazio, la partecipazione ai tavoli istituzionali e una serie di esposti o denunce ambientali.
Azioni, proteste e proposte che pongono l’accento su un problema che richiede una soluzione nel rispetto della legge e del patrimonio naturalistico. Uno scenario che fa crescere l’attenzione anche sullo stato di salute delle coste italiane e sulle scelte da intraprendere rispetto alle sfide che si avranno di fronte nei prossimi anni, cambiamenti climatici in primis. Conclude infatti Legambiente “L’errore da non commettere è quello di continuare ad affrontare gli argomenti (concessioni e stato delle coste, ndr) separatamente, inseguendo la cronaca nel periodo estivo dei danni da erosione, di spiegare libere e in concessione, dell’inquinamento di questo o quel tratto di costa.”