Noto imprenditore di Ponza è stato etichettato come un uomo che aveva maltrattato la ex. Cadono le accuse, assolto in formula piena – Per quasi cinque anni è stato etichettato come un uomo che aveva maltrattato, fisicamente e verbalmente, la ex compagna di origine rumena sull’Isola di Ponza. Alla fine, però, a conclusione della lunga odissea e di un drammatico processo, le accuse contro di lui sono cadute ed il giovane imputato è stato assolto dal grave ed infamante delitto di maltrattamenti, con la formula più piena, perché il fatto non sussiste.
E’ la storia del calvario vissuto da A.B., trentacinquenne imprenditore Ponzese, assistito dall’avvocato Matteo Macari, che nel 2019 fu destinatario di una sequela di denunce da parte della ex compagna, una giovane donna di origini rumene trasferitasi sull’isola di Ponza per lavoro, e con cui l’imprenditore aveva avuto una lunga e travagliata relazione sentimentale, finita nel peggiore dei modi.
La vicenda inizia nel Natale del 2018, quando tra i due fidanzati vi fu un litigio per futili motivi ed il giovane ponzese – ad avviso della Pubblica Accusa – colpì al volto con uno schiaffo la ex compagna. Le condotte persecutorie continuavano, tanto che la donna lamentò più volte di essere vittima di maltrattamenti ed aggressioni sempre più violente fatte di schiaffi e pugni, nonché destinataria di insulti del tipo “deficiente, stupida, puttana, zoccola, chiavica”, tanto da ridurla in una condizione di sofferenza morale e psichica, nonché di soggezione psicologica.
Il culmine si raggiunse il 29 agosto 2019 quando, sempre a detta della querelante, dopo aver abusato di sostanze alcoliche e stupefacenti, il giovane compagno colpì la donna al volto con una sequela di pugni, tanto da procurarle lesioni, per poi cacciarla via di casa. Tale versione dei fatti, integralmente recepita e fatta propria in sede di odierna requisitoria dal Pubblico Ministero dott.ssa Danila Conti, fu corroborata anche dalla sorella e dalla madre della persona offesa.
Per tali fatti l’uomo fu anche destinatario della misura cautelare di ordine interdittivo del divieto di avvicinamento alla persona offesa. Di diverso avviso, sin dalle prime battute del processo, è stata la difesa dell’imputato, rappresentata dall’Avv. Matteo Macari, che ha posto in luce, fermo il rapporto da sempre tumultuoso, una serie di discrepanze e palesi incongruenze nelle dichiarazioni della querelante, della madre e della sorella, facendo emergere innumerevoli criticità e contraddizioni nelle rispettive dichiarazioni.
Nonostante ciò, il Pubblico Ministero all’udienza odierna chiedeva la severa condanna dell’imprenditore A.B. alla pena finale di anni 2 e mesi 8 di reclusione, non credendo nelle articolate argomentazioni difensive. Con puntuale e diffusa arringa, la difesa forniva, invece, al Tribunale una diversa e documentata ricostruzione dei fatti, ed una chiave di lettura della vicenda diametralmente opposta rispetto agli asserti accusatori facendo emergere come, in realtà, si trattava di meri e sporadici litigi tra conviventi, sovente scaturiti proprio da intemperanze della persona offesa, talvolta sfociati in vicendevoli contumelie e reciproche percosse.
Noto imprenditore di Ponza è stato etichettato come un uomo che aveva maltrattato la ex. Cadono le accuse, assolto in formula piena – Il Tribunale di Cassino, in persona del Giudice A.G. Falchi Delitala, dopo una lunga camera di consiglio, dando ragione alla difesa, assolveva l’imprenditore dal grave reato di maltrattamenti, perché il fatto non sussite, riconoscendo come realmente verificato un unico episodio tra quelli in contestazione.
“E’ la fine di un incubo per un giovane che ha sopportato, ed atteso con pazienza, il tempo necessario per vedere la conclusione di questa triste vicenda giudiziaria, come la luce alla fine di un tunnel, che lo ha fortemente provato” ha dichiarato l’Avv. Macari. Tra 90 giorni le motivazioni della sentenza.