Nei giorni scorsi dalle prime ore del mattino la Squadra Mobile di Latina, unitamente ad equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lazio ed unità cinofile, ha dato esecuzione ad otto misure cautelari – quattro arresti domiciliari e quattro obblighi di firma – emesse dal GIP del Tribunale di Latina Mario Bortone per altrettanti soggetti accusati di spaccio di sostanze stupefacenti, tipo cocaina ed hascish.
Si tratta di incensurati residenti a Priverno e Sezze, ove gestivano una florida attività di spaccio: uno di questi è al momento irreperibile.
Le indagini hanno avuto inizio a settembre di due anni fa dopo una perquisizione svolta dalla Squadra Mobile in un ristorante sui Monti Lepini: in quella circostanza, gli agenti trovarono circa 350 mila euro in contanti, che l’uomo giustificò come soldi messi da parte facendo il ristoratore.
In realtà, successivi approfondimenti investigativi coordinati dai Sost. Proc. Giuseppe Miliano e Valentina Giammaria nonchè dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza hanno permesso di acquisire elementi incontrovertibili circa il suo coivolgimento in un vasto traffico di droga, insieme con gli odierni indagati.
Un primo riscontro a tale ipotesi investigativa si è avuta un mese dopo, con l’arresto di un uomo trovato in possesso di circa 23 grammi di cocaina, il quale aveva stretti legami con gli indagati che erano sostanzialmente in grado di procurarsi ragguardevoli quantitativi di cocaina ed hascish sull’asse Roma – Napoli.
Le indagini della Squadra Mobile, diretta dal Vice Questore Aggiunto Giuseppe Pontecorvo, hanno evidenziato come gli stessi utilizzassero autovetture dotate di sistemi meccanici occulti in grado di nascondere la droga, nonché telefoni muniti di speciali software per lo scambio di messaggi criptati
Emblematico il caso di un 29enne, tra gli odierni indagati, che a gennaio dello scorso anno è stato seguito mentre si imbarcava su un volo internazionale diretto ad Amsterdam, ove si era recato per prelevare la propria autovettura; il veicolo, in realtà, era stato precedentemente “spedito” in Olanda perchè venisse appositamente modificato al suo interno, così da ricavare due vani nascosti per il trasporto dello stupefacente.
Durante le indagini, svolte con il supporto di attività di natura tecnica ed ambientale, è stato possibile effettuare diverse perquisizioni, numerosi “recuperi” e sequestri di droga – pari a circa quattro chili di cocaina e quattro chili di hascish – quattro arresti in flagranza di reato oltre al rinvenimento di due pistole con matricola abrasa
Inoltre, dall’attività investigativa è emerso che il sodalizio sgominato quest’oggi era in grado di ottenere da un chilo di cocaina pura circa 12.000 dosi – del costo medio di circa 50 € ognuna – pronte per lo spaccio.