Scauri, Monte D’Oro – Ancora una segnalazione di plastica bruciata – E’ pervenuta in redazione l’ennesima segnalazione di plastica bruciata. Il punto del rogo questa volta è stato individuato a Scauri in zona Monte d’Oro. L’odore acre della plastica bruciata secondo il nostro lettore è stato percepito ieri intorno le ore 17:00 ma molte mattine addietro l’odore inconfondibile della diossina ha rovinato l’inizio giornata di alcuni residenti. Invitiamo tutti i segnalatori a denunciare alle forze dell’ordine sul momento al fine di intervenire tempestivamente. L’omertà in questi casi è deleteria per tutti.

Si piangono i morti per tumore, ma i vivi continuano nel silenzio e menefreghismo più totale a bruciare plastica. Inutile ricordare che bruciare plastica significa riempire l’aria di diossina e respirare diossina significa aumentare la probabilità di ammalarsi di tumore.

BRUCIARE LA PLASTICA PRODUCE EFFETTI LETALI SULL’UOMO E SULL’AMBIENTE

Ormai lo sanno anche i bambini che la combustione della plastica sprigiona Diossina o diossine (in realtà si conoscono 210 tipi diversi di composti simili per caratteristiche e tossicità) nell’aria, molecole tossiche per l’uomo, gli animali e l’ambiente. Si tratta di contaminanti ambientali persistenti che se penetrano nel terreno, si legano al materiale organico presente che si degrada molto lentamente, nell’arco di anni. Tra le diossine, la più tossica è la Tcdd (Tetracloro-dibenzo-diossina), molecola classificata, dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro, nel Gruppo 1 degli agenti cancerogeni per l’uomo e può determinare effetti negativi, anche in tempi ritardati rispetto all’esposizione.

Tantissimi i disturbi che può comportare all’organismo umano se si accumula nei tessuti e negli organi tra cui l’alterazioni del sistema immunitario (anche a dosi molto limitate) con riduzione e danneggiamento dei linfociti, danni allo sviluppo fetale, al momento della differenziazione tissutale del sistema immunitario, alterazioni a lungo termine del sistema immunitario, sia in senso immunodepressivo che ipersensibilizzante, disturbi alla produzione, rilascio, trasporto, legame, metabolizzazione, azione o eliminazione di ormoni naturali del corpo, responsabili dell’equilibrio biochimico dinamico interno del nostro organismo e della regolazione dei processi riproduttivi e di sviluppo. Altri danni sul sistema cardiovascolare, sul tratto gastrointestinale, sul fegato, sul sistema nervoso e sul sistema endocrino. E questi sono solo alcuni effetti che può causare, non tutti. Insomma le sostanze sprigionate nell’aria durante la combustione della plastica producono effetti devastanti e letali per l’uomo, gli animali e l’ambiente.

BRUCIARE LA PLASTICA È UN REATO PREVISTO DAL CODICE PENALE

L’inquinamento ambientale e la tutela dell’incolumità pubblica sono previsti dall’art. 452 bis del codice penale e dall’art. 674 c.p. (getto pericoloso di cose). Inoltre allo scopo di porre un argine al drammatico fenomeno dei roghi di rifiuti, e di preservare la sicurezza delle produzioni agricole, il Testo unico dell’ambiente ha introdotto l’art. 256 bis, che disciplina i delitti di combustione illecita di rifiuti e ai sensi del quale è punito con la reclusione chiunque appicchi il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata o appicchi il fuoco a rifiuti pericolosi. Nel primo caso la pena prevista è della reclusione da due a cinque anni; nel secondo, invece, da tre a sei anni. Dunque se un soggetto brucia rifiuti di plastica abbandonati o depositati in maniera incontrollata deve essere denunciato affinché comprenda che il suo comportamento è illecito, grave e nocivo per l’uomo e l’ambiente.