Questo articolo viene scritto mentre a Scauri nell’Arena Mallozzi stanno attendendo l’arrivo del senatore Matteo Renzi. Prima di giungere da noi ha presentato il suo libro presso il Real Belvedere di San Leucio, con inizio alle 18.30 (in copertina). Tra l’altro ha fatto i complimenti al governatore De Luca “che ha gestito bene l’emergenza Coronavirus, basta vedere i numeri della Campania rispetto ad altre regioni italiane. De Luca è stato sempre puntuale nell’informazione, qualche volta è andato sopra le righe, ma conosciamo Enzo; è arrivato persino a farsi ritwittare da Naomi Campbell, una cosa che nessuno avrebbe pensato”. E ancora: “Se guardiamo il dibattito della politica, ogni giorno c’è una maggioranza nuova. Non so che maggioranza ci sarà, so solo che oggi la maggioranza c’è. Ora vedo che addirittura Romano Prodi ha chiesto di aprire a Silvio Berlusconi: è una cosa meravigliosa, come il Napoli e la Juve che fanno la pace. Io comunque non credo che Berlusconi farà un governo con questa maggioranza: lui lancia ami, ma resta nell’ambito del centrodestra. Certo, la destra di Forza Italia non è la destra della Lega”. Il suo tour per l’Italia è per la presentazione dell’ultima fatica letteraria “La mossa del cavallo”. Eventi organizzati nel pieno rispetto delle misure di contenimento covid-19.
A Scauri sono stati riorganizzati gli spazi per garantire il distanziamento, sarà rilevata la temperatura corporea e per accedervi sarà obbligatorio indossare la mascherina e registrare la propria presenza. Per consentire un accesso più veloce all’area dell’evento, è stato anche consigliata la pre-registrazione, consentita fino alle ore 12.00 del giorno dell’evento, giovedì 9. Felice dell’evento il sindaco in carica Gerardo Stefanelli, unico primo cittadino della provincia pontina che ha aderito formalmente a Italia Viva. Nella presentazione del libro è testualmente scritto: “Dopo la peste, il Rinascimento. Cosa ci aspetta dopo il coronavirus? La stagione che si apre è carica di problemi, ma offre una formidabile opportunità all’Italia”. Il nuovo libro di Matteo Renzi dal titolo “La mossa del cavallo”, (Marsilio, 2020) arriva al termine delle prime e più dure settimane della pandemia da Coronavirus, quando, per l’Italia e non solo, si apre una nuova fase, per la quale l’autore propone un patto tra le generazioni per tornare a crescere. Di più: Renzi avanza un appello a non disperdere le energie, disegnando un programma di interventi concreti che ha il coraggio e l’audacia del futuro. Coraggio è una delle parole chiave dell’opera di Renzi. Spiega l’autore: “il coraggio della politica è il coraggio delle scelte, di rivendicare un futuro che non è scontato, ma dipende da noi. È giunto il momento dei contenuti, non dei pregiudizi. È urgente discutere di idee e progetti”.
Abituato a sparigliare le carte con mosse come quella che ha scongiurato i “pieni poteri” a Matteo Salvini e portato alla formazione di un nuovo governo, Matteo Renzi ha sempre rivendicato una netta distinzione politica, opponendosi al sovranismo e al populismo che hanno ormai mostrato tutti i loro limiti. L’Italia di oggi, davanti a un bivio, necessita, secondo l’autore, di analisi e iniziative da mettere in campo in un contesto europeo e mondiale tutto da ridefinire. Consapevole che la politica non può limitarsi al corto respiro della tattica, ma deve costruire una sequenza di azioni coordinate, Renzi presenta una strategia di medio e lungo periodo sul piano economico, istituzionale e sociale per riscrivere insieme le regole della convivenza democratica e fondare una nuova idea di comunità. “La mossa del cavallo”, insomma, contiene un autentico manifesto programmatico e mette a fuoco i cantieri da cui è urgente ripartire: un’Europadei popoli, non dei burocrati; lavoro e innovazione; una riforma della giustiziae dello Stato, per semplificare i meccanismi farraginosi che ostacolano un’azione agile e tempestiva; un’istruzione e una sanità completamente ripensate nel loro impianto. Insomma, Renzi ci parla di valori condivisi e non negoziabili, in un’inedita declinazione del genio italico. Un volume che diviene unatto di fiducia, uno slancio vitale rivolto a tutti e, in particolare, ai giovani, come spiega l’autore stesso: “ho avuto l’onore di servire il mio paese ai più alti livelli. Adesso voglio aiutare questi ragazzi a cambiare il mondo”. Questo toscanaccio da sindaco di Firenze in pieno antiberlusconismo andò a pranzo ad Arcore dal Cavaliere, giocò il predecessore Enrico Letta con la frase storica “sta tranquillo” che, in cambio, gli consegnò la campanella da premier allungandola senza guardarlo. Ma è stato il più giovane presidente del consiglio della storia italiana, ha giocato Matteo Salvini da grande tessitore, invitato a visitare il Real Ponte del Garigliano è stato registrato mentre diceva da buon fiorentino che gli avevano fatto gli attributi maschili come due secchielli. Perdonaci Matteo, avevano dimenticato che tu hai il Ponte Vecchio, ma in compenso stasera hai reso felice, sino alla commozione, il nostro sindaco.