Il Gruppo civico ML dopo aver riportato i dati dell’attuale saldo naturale del Comune di Minturno, nettamente negativo, ribadisce le proposte già illustrate nell’anno passato, ovvero di introdurre un baby-bonus e un nuovo asilo comunale per incentivare e sostenere le famiglie minturnesi. Cosi scrivono: “Come avevamo già annunciato l’anno scorso, uno dei temi sociali sottovalutati nel nostro paese è quello del saldo naturale negativo (differenza tra nascite e decessi) che si registra ininterrottamente nel comune di Minturno dal 2013. I numeri del 2019 sono ancora più preoccupanti rispetto a quelli dell’anno precedente. L’anno appena trascorso ha registrato un – 61, il dato più alto di sempre (le statistiche in nostro possesso partono dal 2002) e non osiamo immaginare quali saranno quelli del 2020. Stavolta, il fattore più incidente non sono stati i decessi, che sono calati del 15% circa) ma l’impressionante diminuzione delle nascite, il numero più basso degli ultimi venti anni, con una diminuzione del 30% circa”.
“Essendo – continua ML – ben consci delle difficoltà che incontrano le giovani coppie nel mettere al mondo un figlio e nel conciliare la gestione del lavoro e dell’accudimento della prole, vorremmo ribadire due proposte, che saranno parte integrante del nostro programma: il “Minturnbaby Bonus” e l’asilo nido comunale. In questi 4 anni abbiamo assistito a soldi spesi a destra e manca, addirittura nella costruzione di nuovi edifici scolastici come, ad esempio, la nuova scuola dell’infanzia di Marina di Minturno, un progetto da 420000 euro mai terminato e per cui si sono già acquistati arredi, giochi e suppellettili per ulteriori 73000 euro (di cui 25000 per un asilo nido mai avviato). Tutto ciò senza considerare che, se nel breve periodo non si inverte il trend negativo della diminuzione delle nascite, non si formeranno intere classi e saranno soldi spesi alquanto
inutilmente. Per non parlare dei fondi sottratti al bilancio comunale per fare opere in ogni angolo del paese, alcune di esse mai realizzate e che però hanno pesato eccome sulle casse dell’ente”.
“Pensiamo – incalza il Gruppo – ai 130000€ attinti dal bilancio del 2018 per la realizzazione della nuova e utilissima piazza a Monte d’Argento, opera mai nemmeno iniziata. Alla luce di questi numeri, crediamo sia ampiamente alla portata, l’erogazione del “Minturnbaby Bonus”, un voucher dall’importo di 500€ per tutti i nuovi nati, contenente buoni spesa da utilizzare nell’acquisto di prodotti per l’infanzia (e buoni sconto presso le attività che aderiranno al progetto) e potrebbe essere integrato con l’apertura di un conto corrente (o libretto postale) intestato direttamente al bambino. Questo progetto è di difficile realizzazione perché servono tante risorse? Assolutamente no, dati alla mano basterebbe un fondo di 60000€ annui, ossia neanche il costo di mezza piazza di Monte d’Argento. Questo provvedimento potrebbe essere un piccolo ma concreto sostegno da parte dell’Ente alle innumerevoli esigenze che riscontrano i neo genitori, ma non solo. Esso, vincolando i genitori all’acquisto di prodotti per l’infanzia presso gli esercizi commerciali insistenti sul territorio comunale che aderiranno al progetto, creerebbe un circolo economico positivo per le imprese e, di riflesso, anche per il Comune stesso che riceverebbe un maggior gettito tributario”.
Infine scrivono: “Di concerto al suddetto bonus, Minturno Libera crede fermamente che occorra offrire alle giovani coppie un sostegno durante i primi anni di vita del bambino, soprattutto nei casi in cui entrambi i genitori lavorano, mediante l’apertura di un asilo nido comunale, con uno sgravio della retta per i nuclei con un reddito ISEE inferiore a 30000€. E, inoltre, come accade nelle realtà sociali sviluppate, un servizio di pre e post scuola sia per la scuola dell’infanzia e primaria, con ampliamento della fascia oraria scolastica di un’ora prima dell’orario di ingresso e un’ora dopo. Minturno Libera, infine, ci tiene a ribadire che lo scopo principale di queste misure, oltre a quello di essere un valido sostegno per le famiglie che ne fruiscono, è quello di creare un piccolo volano per nuovi sbocchi occupazionali sul territorio comunale”.