Preside Amato Polidoro – Considerazioni sull’irrazionale proposta di dimensionamento – “Chi parla , scrive o delibera deve necessariamente conoscere le questioni sulle quali disquisire. Non mi pare che ciò sia avvenuto nella delibera di giunta comunale di Minturno n. 192 del 25 ottobre 2024 nè in quella del Consiglio Provinciale n. 31 del 31 ottobre 2024. Si coglie con mano il livello di incompetenza e pressapochismo con il quale si parla e delibera sulla scuola, argomento certamente non noto ai più. Si pontifica sulla scuola, senza tuttavia mai interpellare chi nella scuola quotidianamente vive ed opera. Come in questo caso, alcuni politici con loro delibere interferiscono con gratuite esternazioni, prive di plausibili riscontri. Il solo fatto di ricoprire un incarico politico di qualsiasi natura , autorizza chiunque a sentirsi esperto dei massimi sistemi del pianeta scuola ed a comunicare, in modo deteriore, attraverso i social o whatsapp. Molte sono tuttavia le questioni che mi corre l’obbligo di chiarire, rispetto a quanto scritto e dichiarato in questi giorni da rappresentanti politici , oltre alla deplorevole delibera emanata dal Consiglio Provinciale di Latina.
Dapprima va detto che sono state disattese Le Linee guida della Regione Lazio (DGR 605 del 5/08/2024) con l’ iter procedurale che prevede il pieno coinvolgimento dei consigli di istituto delle scuole coinvolte (per il secondo grado) e la costituzione di un apposito tavolo di lavoro per giungere ad una decisione condivisa. Il che già costituisce, di per se, un grave vizio di legittimità.
Non veritieri risultano i numeri presenti nella delibera e pubblicati a conferma dell’aggregazione forzata richiesta dall’amministrazione provinciale (Liceo scientifico Alberti di Minturno, ITE Tallini di Castelforte e ITIS Pacinotti di Fondi, su territorio di SS. Cosma e Damiano ). Nel complesso tale numero, artificiosamente presente in delibera ,risulta complessivamente inferiore (totale 930, non 983) , favorendo l’entità di un istituto già in partenza privo del requisito base (949 alunni) previsto dall’ autonomia scolastica, per giunta in una fase di conclamata denatalità scolastica.
Non corrisponde al vero anche la circostanza secondo la quale mancherebbero nel mio istituto omnicomprensivo, i numeri necessari a giustificare l’esistenza di una scuola autonoma. Lo dimostra il fatto che, a distanza di diversi anni, ci sentiamo forti proprio di questo elemento, il numero totale di alunni (oltre 1100), per mantenere la nostra connotazione di Istituto Omnicomprensivo.
Non risulta in nessun modo e ad alcun livello che l ‘ USR Lazio stia cercando di limitare la presenza degli istituti omnicomprensivi. I comuni presso i quali insistono hanno tutto l’interesse a mantenere tali istituti. La loro finalità obbedisce a criteri particolari ma rappresentano, senza dubbio , un considerevole valore aggiunto, volano di sviluppo perfettamente integrato nel territorio. Tale costituzione è stata comunque regolarmente autorizzata dal 2018, proprio perché rispondente pienamente alle variegate esigenze dell’utenza oltrechè per facilitare la gestione di tutti gli ordini di scuola coinvolti.
Non risulta veritiera neppure la presunta antieconomicità di tali istituti omnicomprensivi. Ovviamente le risorse da erogare sono giustificate sempre in relazione alla complessità, al numero ed alla tipologia di istituti e plessi disseminati nel territorio. Più costose ed antieconomiche invece le conseguenze relative alla delibera provinciale che vorrebbe trasformare il nostro Istituto Omnicomprensivo in due istituti comprensivi con numeri altalenanti e già sottodimensionati prima di nascere. Le peculiarità organizzative hanno invece reso possibile l’inserimento del nostro Istituto Omnicomprensivo in posizione ragguardevole , nella prima fascia degli istituti, stabilita dal Ministero , a riprova del valore di tale entità organizzativa.
La proposta dell’ Amministrazione Provinciale di Latina avrebbe effetti devastanti, relegherebbe il nostro istituto sicuramente in terza fascia e con tre istituti insistenti nel territorio di tre comuni (Liceo Alberti – Minturno), (ITE Tallini – Castelforte), (ITS Pacinotti – SS. Cosma e Damiano) con giurisdizione di un comune Fondi,a 40 km di distanza, dal quale dipende l’ ITIS Pacinotti presente nel comune di SS. Cosma e Damiano).
Quello che i consiglieri provinciali non hanno compreso è che il dimensionamento proposto non produce solo un mutamento di tipo nominale ma determinerebbe un effettivo e concreto declassamento dell’organizzazione scolastica, unitamente ad una evidente riduzione delle risorse.
Neppure vera è poi la convinzione, erronea, secondo la quale non esista un Consiglio di Istituto negli istituti omnicomprensivi. Esso esiste ma, per legge , ha una composizione diversa e più ristretta , riferibile alla figura del Dirigente scolastico e di un commissario straordinario. Ciò non comporta alcun arbitrio decisionale o indirizzo antidemocratico, dal momento che ogni decisione viene assunta sotto la diretta responsabilità dei soggetti suindicati.
Il Consiglio di Istituto è, inoltre, per definizione, un organismo tecnico. Quali genitori o alunni possono vantare conoscenze tecniche in merito ? Non è prevista, come qualcuno vorrebbe una sterile logica assembleare ma una piena assunzione di responsabilità come accade presso i più efficienti enti o strutture complesse organizzate. Malgrado ciò, tuttavia, nel nostro Istituto è stata sempre favorita la partecipazione agli organi collegiali , consentendo nei limiti e forme previste , la rappresentatività di alunni e rappresentanti dei genitori che annualmente vengono eletti, limitando sempre forme di ingiustificato protagonismo e di fastidiose invadenze nelle questioni interne.
Se poi questa tipologia del Consiglio di Istituto non dovesse piacere a qualche politico, partito o sindaco che auspica pretestuose forme di partecipazione “democratica” (auspicabilmente diverse dalle deliberazioni all’unanimità della giunta comunale minturnese o provinciale ),costoro potranno sempre attivarsi per modificare la Legge dello Stato, senza attaccare scioccamente e sacrilegamente la scuola o infamando il quotidiano lavoro dei docenti che svolgono con regolarità e passione il proprio lavoro.
Premetto che in tale ignobile e devastante richiesta di dimensionamento, errori imperdonabili sono stati commessi dai tutti i rappresentanti provinciali.
Se qualche autorevole esponente politico lamenta la composizione ristretta, secondo Legge, dell’attuale nostro Consiglio di Istituto, , per quale motivo ne ha avallato con forza l’esistenza con la costituzione dell’ Istituto Omnicomprensivo ? L’ Istituto Omnicomprensivo è nato nel 2018 da un’azione congiunta e condivisa tra l’ Amministrazione comunale di Minturno, sindaco Gerardo Stefanelli, Amministrazione comunale di Castelforte, sindaco Giancarlo Cardillo, ed il sottoscritto. Una unione di intenti perfetta, Scuola e Politica insieme, in modo proficuo ed efficace per il soddisfacimento degli interessi della collettività. Come mai tale tipologia di istituto non va più bene? Perché creare due istituti comprensivi dispendiosi e frammentati ? Cosa è accaduto ? Perché sconfessare una realizzazione di tal genere che ha saputo produrre nel tempo risultati efficaci ed importanti ? Quali sono le reali motivazioni di questo incoerente voltafaccia ? Come possono non essere rappresentate in alcun modo le legittime esigenze del comune di Castelforte favorendo invece interessi e mire egemoniche ed annessionistiche di altri comuni ?
La politica, seriamente intesa non dovrebbe palesare alcuna forma di ingerenza sulla scuola (tipologia di istituti, didattica, orario scolastico settimanale ecc.) ma sostenere soltanto l’azione formativa dei docenti nei confronti dell’ utenza e per lo sviluppo culturale dell’intero territorio, partendo sempre e comunque dall’ esperienza di coloro che che vivono , operano e conoscono la realtà scolastica. Così non è stato. Il mondo della scuola non è stato mai coinvolto né informato in contesti ufficiali. L’ idea del dimensionamento e del polo delle scuole superiori con sede a Minturno, unica proposta avanzata in tutta la provincia, (chissà perché ?) è stata prepotentemente calata dall’alto, in modo totalmente irrituale ed antidemocratico.
Tutte le polemiche in corso, le critiche ingiustificate alla scuola, le becere esternazioni via whatsapp dei politici nullafacenti, stanno tuttavia infliggendo un duro colpo alla scuola, ed alle prospettive di un sano orientamento. Non si possono ricercare nella scuola colpe che non esistono. La scuola non può essere oggetto di squallidi mercanteggiamenti tra sindaci o altri che detengono un minimo potere. La scuola non è di Destra, Sinistra o Centro. La scuola appartiene a tutti e per questo merita grande rispetto, insieme ai suoi operatori ed a coloro che vivono direttamente tale realtà. Premesso che tale delibera provinciale va ritirata e disapplicata nel modo più assoluto, visti gli effetti contraddittori e devastanti che sono ad essa correlati, e che la rendono contestabile a più livelli, chiedo ai politici di rientrare in se stessi, concepire il loro potere come servizio autentico nei confronti della collettività, evitando gli irrazionali comportamenti che stanno irreversibilmente minando il bene della scuola.” Lo comunica il Preside Amato Polidoro in una nota.