Parco Archeologico l’alternativa a Minturno all’impianto di essiccamento solare dei fanghi – 23 dicembre 2024, antivigilia di Natale, segna una data storica per la
città di Minturno. Dopo 10 anni di tira e molla il consiglio comunale
cittadino all’unanimità ha detto NO all’impianto di essiccamento
solare dei fanghi sul territorio comunale in prossimità dell’area
archeologica di Minturnae. Il Premio Nobel per la Pace Albert
Einstein ebbe ad affermare: “Se finalmente non diremo cose che a
qualcuno dispiaceranno noi non diremo mai la verità”. Noi l’impianto
non lo vogliamo senza se e senza ma. Non svendiamo la nostra storia
per un piatto di lenticchie. Abbiamo fatto mesi fa un sopraluogo sul
terreno interessato con un archeologo e in verità mi sono commosso.
Pensavo che a un paio di metri di profondità sotto la terra che
calpestavo vi è la città romana di Minturnae. Un altro archeologo ha
commentato: “Minturnae gareggiava con Pompei in termini di
popolazione e non si può pensare che questo – sputo di scavi – sia
nella sua interezza la città di Minturnae. Basta scavare ed emerge.
Dovevano realizzare parcheggi all’ingresso dell’area ed è emersa
ancora la città con una necropoli. L’anfiteatro è ancora da scavare, si
vede distintamente con le foto aeree e ancora parte dell’area
archeologica è coperta dal Cimitero Militare del Commonwealth. Le
salme dei caduti sono state trasferite ad Anzio e, quindi, si potrebbe
recuperare l’intera area. Ed ora il quarto lato della città romana non
può essere soffocato da un impianto senza fine temporale e devastante
per il paesaggio. Quattro associazioni nazionali: Delegazione di Gaeta
dell’Associazione Italiana di Cultura Classica fondata a Firenze nel
1897 ed affiliata all’UNESCO, Provinciale di Latina della
Federconsumatori, Consiglio Regionale del Lazio di Italia Nostra
APS, Circolo Legambiente Verde Azzurro Sud Pontino APS.
Rappresentate rispettivamente da Isabella Quaranta, Franco Conte, chi
scrive e Eduardo Zonfrillo (che è anche componente del consiglio
nazionale dell’associazione rappresentata dal Cigno). Parimenti i
consiglieri di opposizione del Comune di Minturno: Giuseppe
D’Amici, Massimo Moni, Nicolò Graziano, Barbara Sardelli,
Francesco Larocca e Mino Bembo, hanno chiesto la convocazione di
un consiglio comunale straordinario per discutere il progetto di
realizzazione dell’impianto di essiccamento solare dei fanghi a
Minturno e definire azioni volte a scongiurare la realizzazione. Il
progetto dell’impianto mira all’essiccamento solare dei fanghi
generati dalla depurazione dei rifiuti civili della provincia di Latina. Il
progetto prevede il trattamento di circa 6.500 tonnellate annue di
fanghi, ubicati in area agricola adiacente al depuratore esistente e
prossima a zone residenziali e attività economiche. Quali sono le
perplessità? I fanghi sono classificati come rifiuti e possono contenere
sostanze organiche, inorganiche e tracce di contaminanti. La zona è a
rischio esondazioni. L’area di intervento ricade in una zona di pregio
paesaggistico, vincolata. L’impianto prevede struttura di acciaio e
vetro con superficie di 6.390 m2 che comporterebbe l’esproprio di
terreni, l’alterazione del paesaggio naturale e forte impatto ambientale
dato da rumori, emissioni odorigene, traffico e occupazione di suolo.
Impianto di essiccamento solare dei fanghi, una bocciatura all’unanimità
Parco Archeologico l’alternativa a Minturno all’impianto di essiccamento solare dei fanghi – La vicinanza alle abitazioni e alle attività economiche rischia di
compromettere la qualità di vita dei cittadini, la salubrità dell’aria e il
valore immobiliare delle proprietà circostanti. Da aggiungere che, in
periodo estivo, aumentando il numero dei turisti e visitatori di
Minturno e della provincia di Latina, incrementerà la mole dei fanghi.
Lo Studio Preliminare Ambientale non ha fornito le dovute garanzie
sulla qualità e sicurezza dell’impianto, sulla tutela dei luoghi e dei
cittadini nonché sul reale impatto ambientale. Alla luce di queste
motivazioni il 23 dicembre 2024 i consiglieri hanno chiesto al
presidente del consiglio comunale avvocato Massimo Signore di
giungere a una franca discussione e una votazione. E qui è giunto il
sostegno dei consiglieri del Partito Democratico (Matteo Marcaccio e
Rita Alicandro su espresso mandato dell’Assemblea cittadina del
partito). A questo punto è stato inevitabile formulare l’accordo
unitario al quale ha lavorato il consigliere di maggioranza Daniele
Sparagna. Una bocciatura all’unanimità. Le associazioni ambientaliste
vigileranno come d’altronde i consiglieri di opposizione e del PD.
Nessun colpo di mano. All’occorrenza – se necessario – si alzerà il
livello istituzionale e giudiziario a difesa di ciò che amiamo. L’obiettivo della società civile è la realizzazione di un Parco
Archeologico.