Nel 1996 si presentò l’occasione di ampliare gli spazi parrocchiali della Chiesa di Santa Albina V.M., sita nel centro di Scauri. All’atto della sua costruzione non vi fu lungimiranza da parte dell’amministrazione comunale in carica in quanto la Chiesa poteva e doveva essere eretta al centro di una piazza, consentendo ai cittadini e ai fedeli di percorrere a 360 gradi gli spazi circostanti, un vero e proprio “periplo”. Ma nel comune di Minturno non vi sono stati mai espropri nell’interesse della collettività. E così Via Guglielmo Marconi e Via don Angelo Di Giorgio sono state da sempre due strade e il terreno retrostante la chiesa un bene privato. Poi nel 1996 il proprietario Fedele si dichiara disponibile a vendere per 22 milioni. La somma viene anticipata in parti uguali dall’avvocato Franco Ciufo e dalla Parrocchia nella persona del suo parroco don Simone Di Vito.
L’importo sarà poi rimborsato dall’Arcidiocesi di Gaeta grazie all’8×1000. L’amico Franco Ciufo provvede anche a una raccolta pubblica con quote individuali di 500.000 lire. Si tratta di un prestito con rimborso senza interessi a tre anni. Si raccolgono 6 milioni di lire, tra questi chi scrive. Alla scadenza solo una persona chiede il rimborso. La raccolta viene utilizzata per la sistemazione dell’area. Ora dopo un quarto di secolo interviene il Consiglio Comunale di Minturno che vota all’unanimità un accorso raggiunto tra il sindaco Gerardo Stefanelli e il parroco Don Antonio Cairo. L’area sarà utilizzata per attività ludiche, i fondi saranno assicurati dal Comune e la parrocchia garantisce l’utilizzo per trenta anni. Al centro di Scauri i ragazzi avranno un’area dove riunirsi, socializzare, giocare, crescere armonicamente. Un piccolo Villaggio Don Bosco, un’isola felice, nella terra di mezzo. Quindi l’isola che non c’è in verità esiste, basta volerlo.