La Parrocchia di Santa Albina V.M. in Minturno si prepara alla solenne festività della vergine e martire, compatrona della diocesi di Gaeta e della città di Minturno, nonché patrona del mare e dei naviganti, essendo giunta dal mare, e per la precisione dal porto di Cesarea, importante città romana di Palestina. Ha subito il martirio nell’anno 250 sotto l’imperatore Decio. Va precisato che sino all’anno 1773 Santa Albina era patrona principale della città, insieme ad altri santi, ma poiché il suo corpo era custodito a Gaeta i traettesi chiesero a Papa Clemente XIV le spoglie di un santo. Ebbero San Vittore prelevato dalle catacombe, declassato anche lui a compatrono il 6 settembre 1850 quando Papa Pio IX proclamerà la Madonna delle Grazie. La nostra Albina riposa sotto l’altare maggiore della Basilica Cattedrale, tranne la testa custodita in un reliquiario per le processioni. Trentacinque anni or sono due laici di fiducia del parroco don Angelo Di Giorgio ritirarono dalle mani dei canonici di Gaeta la testa della fanciulla tredicenne e la portarono nella sua chiesa. Va ricordato che è documentata la presenza a Scauri di una chiesa a lei dedicata già nell’anno 981 e confermata nei secoli successivi.
Don Antonio Cairo, parroco dal 5 luglio dello scorso anno, sta lavorando con entusiasmo alla devozione alla santa tredicenne. In vigilia della solennità lunedì 15 alle 18.30 apertura del Sepulchrum della santa e alle 19 solenne celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Mariano Parisella, Vicario Generale. Martedì 16 giugno solennità di Santa Albina annunziata alle 8 dal suono dei sacri bronzi, durante il giorno confessioni e alle 19 solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Vari con la partecipazione di clero, autorità civili e militari. Al termine supplica alla santa scritta dallo stesso vescovo Luigi Vari e chiusura del sepulchrum di Sant’Albina da parte sua e del sindaco Gerardo Stefanelli. La supplica è particolarmente suggestiva e profonda. Riportiamo due passaggi: “Sant’Albina, patrona nostra, noi ti chiamiamo sorella per la tua età, per il tuo coraggio, per il tuo esempio” e ancora: “Invochiamo la tua protezione su questa nostra città di Minturno e su tutta l’arcidiocesi, delle quali i nostri padri ti hanno sempre venerato come compatrona. Prega per noi perché siamo liberati subito da ogni epidemia, da ogni malattia e da ogni male”.