MINTURNO – In occasione della presentazione della sua ricandidatura Gerardo Stefanelli ha presentato anche lo slogan che ha fatto coniare. Nell’occasione precedente parlò di “Illuminiamo Minturno” ora invece la carica è dettata da “Ora è Minturno finalmente” e “Gerardo Stefanelli Sindaco – Minturno 2030”, il che significa sia che il lavoro svolto ha portato a livelli ottimali Minturno e sia il progetto non si ferma al 2026, quando terminerà il secondo mandato in caso di vittoria, ma vuole il primo cittadino creare le premesse per una nuova classe dirigente che sappia – in sostanza – portare avanti un decennio di suo lavoro amministrativo.
Rimprovera ai suoi predecessori di non aver saputo creare una nuova classe politica, facendo così estinguere il lavoro di un’intera classe dirigente. Per lui i comportamenti debbono mutare. Particolarmente articolato la parte del suo intervento in merito agli obiettivi da conseguire. Sarà oggetto di un nostro successivo servizio giornalistico. Degna di menzione la frecciatina su Via Cristoforo Colombo, dove la Lega ha preso posizione a favore dei residenti e contro il senso unico. Osserva il primo cittadino: “asfalteremo la strada e poi non capisco, ora è a doppio senso di marcia e in futuro sarà a senso unico. Non è un vantaggio?”
Stefanelli detta le sue regole di gioco, senza se e senza ma
“O beata solitudo, o sola beatitudo” ebbe a dire Cornelis Musius ed è oggi un’espressione e una scelta di vita del sindaco uscente del Comune di Minturno Gerardo Stefanelli che ha presentato la sua ricandidatura a primo cittadino presso lo Chalet Azzurro, sito a poca distanza dalla riva destra del fiume Garigliano. Al tavolo di presidenza ha preso posto da solo, e tutti tra il pubblico ad essere spettatori come d’altronde gli stessi giornalisti presenti.
Vi erano alcuni assessori, alcuni consiglieri, alcuni sostenitori e alcuni aspiranti sostenitori. Ma va riconosciuto a Gerardo Stefanelli di avere le idee chiare e ancora di aver parlato di conseguenza molto chiaro. Il primo cittadino avrebbe voluto durante il suo primo mandato amministrativo seguire l’esempio del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano che durante i suoi mandati ha spessissimo cambiato assessori e delegati. Ciò gli è stato impedito dal teorema “perimetro politico” con il quale in particolare esponenti del PD si sono messi di traverso a un possibile allargamento costringendo i consiglieri Massimo Signore, Maurizio Faticoni e Maria Di Girolamo a restare nei banchi di opposizione.
Ora Gerardo ha parlato chiaro in merito al suo secondo mandato: “il ruolo di assessore non sarà più un’esclusiva dei primi eletti. Coloro che si candidano lo fanno per entrare nell’assise civica ma non vi sarà più l’assioma primo degli eletti – assessore. Per ricoprire tale ruolo occorrono competenza, professionalità e resilienza (in psicologia è la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà ndr). E se vi sono persone che dimostrano durante il loro incarico difficoltà ad interpretare al meglio tale ruolo saranno sostituiti e non potranno obiettare che hanno rinunziato allo scanno di consigliere comunale per tale incarico. I cinque assessori debbono avere necessariamente e mantenere durante il loro mandato le tre qualità su esposte”.
Chiara e lineare anche la sua posizione in merito al “perimetro politico”: non accetterà nessun diktat da qualsiasi forza politica. Ha osservato: “Una volta vi erano le aree ideologiche, oggi vi sono le idee e gli uomini che le portano avanti. Non esiste più un centro-destra, un centro e un centro-sinistra. E non bisogna cadere nell’errore di personalizzare le adesioni. Si continua a parlare di Maurizio (Faticoni), di Massimo (Signore), e così via. Ma in tal modo si offendono tutte le donne e tutti gli uomini che fanno parte dei movimenti civici che gli riconoscono come esponenti di spicco. Le loro adesioni al nostro progetto amministrativo è la dimostrazione concreta di aver ben governato e di avere progetti convincenti per il futuro”. Ciò significa in concreto – e l’ho scritto più volte – che il perimetro degli eletti muterà sostanzialmente e la prima lista ad essere penalizzata sarà il Partito Democratico che dovendo dividere – in caso di vittoria – la torta dei seggi dei consiglieri con le varie liste civiche avrà un risultato inferiore a quello di cinque anni fa. Ma non vi sarà per il segretario del PD Franco Esposito questa volta spazio di manovra. Prendere o lasciare, e tale decisione Gerardo Stefanelli l’ha presa da tempo, dal giorno che dovette rimangiarsi il progetto di un rimpasto dopo la fiera opposizione pieddina. E ora si toglie i sassolini dalle scarpe.