Minturno Libera torna a parlare delle casette dell’acqua, installate dal Comune di Minturno per ridimensionare l’uso della plastica, ma questa volta, i portavoce del gruppo ML, l’avv. Emilio Polidoro e il dott. Daniele Amitrano, chiedono di disciplinarne il loro utilizzo in conformità delle nuove regole di protezione anti covid-19 e, in particolare ne chiedono la sanificazione.
Il gruppo scrive – “Cari concittadini, nessuna disposizione in materia di contenimento del Covid-19 è stata emanata per quanto concerne l’utilizzo delle casette dell’acqua. Una scelta secondo noi che va contro quelle che sono le misure adottate per altri luoghi di somministrazione di bevande, come ad esempio i bar, per i quali vige la regola di indossare la mascherina e del consumo all’esterno del locale. In moltissimi comuni da nord a sud, proprio per questo, il servizio è stato immediatamente sospeso (Atri, Povegliano, Nonantola, Canegrate, Asti, Predappio, Desio e Riccione per citarne alcuni) o comunque sono state emanate direttive severe per il loro utilizzo, al fine di evitare assembramenti o semplicemente per l’igiene dell’apparecchio”.
E sottolineano – “Dato che non era possibile garantire la disinfezione delle superfici tra un’erogazione e l’altra. Infatti, tali distributori possono essere utilizzati da chiunque, anche senza guanti e mascherine e ognuno può tranquillamente toccare con la propria bottiglia già utilizzata, dove magari ha anche appoggiato la bocca, nello stesso punto dove poi la appoggiano gli altri utenti oppure magari, come
da noi notato, l’utente potrebbe tranquillamente starnutire e parlare senza avere naso e bocca coperti dalla mascherina, nei pressi dell’erogatore. Tutto ciò secondo noi, in virtù dell’emergenza sanitaria in atto, non andava lasciata al caso ma regolamentato seriamente.
Chiediamo per questo all’assessore D’Acunto di verificare se dall’inizio dell’emergenza è stata fatta la sanificazione dell’impianto e con che cadenza, come è avvenuto per tutti i luoghi di somministrazione e vendita di prodotti di consumo”.
Infine propongono – “Di emanare una ordinanza comunale che sospenda il servizio il tempo necessario alla sanificazione e che obblighi di indossare la mascherina e i guanti agli utilizzatori, che ricordiamo nei luoghi aperti non è obbligatorio, dato che essendo un self service l’utente è assimilabile all’addetto alle vendite dell’esercizio commerciale in quanto entra in contatto con il prodotto”.