Dopo quasi due anni di lavoro l’antico canto della Passione di Gesù raccolto nelle frazioni di Santa Maria Infante e Pulcherini, nel comune di Minturno, viene riportato alla luce sommandosi agli antichi canti che sono una parte del patrimonio culturale di inestimabile valore, appartenente alle scienze demo-etno-antropologiche riconosciuto a livello internazionale in diverse pubblicazioni, convegni e seminari.
Autore della revisione e curatore della ricerca etnomusicologica è il professor Arcangelo Di Micco, uno dei massimi esponenti attivi nella ricerca in ambito musicale con particolare riferimento alle tradizioni popolari, ai nuovi linguaggi compositivi e nuove tecnologie, attualmente con cattedra presso il Conservatorio Statale di Musica di Potenza. I risultati della ricerca sono frutto del lavoro dell’associazione San Marco di Minturno, il cui presidente Antonio Di Rienzo ha sostenuto fortemente il progetto, assieme ai collaboratori che hanno condotto le ricerche sul campo e, non ultimo, grazie alle fonti ovvero alla memoria storica rappresentata da chi ha ancora vivo il ricordo di particolari momenti della vita, contribuendo a trasmettere un sapere diversamente destinato ad essere dimenticato e definitivamente perso.
Ne “Il racconto di Pasqualina” si avverte in modo naturale tutto il sapore del canto gregoriano. Il canto rappresenta, con la sola voce e senza accompagnamento strumentale, un invito alla meditazione secondo una tradizione musicale ben radicata nel contesto popolare seppur oggi più conosciuta nell’ambito colto. Ne “Il canto di Elisa” si perdono, o meglio si velano, alcuni tratti tipici del canto gregoriano a favore di una visione armonica più significativa con passaggi cromatici a sottolineare i particolari momenti emotivi e drammatici del testo. Infine “Via Crucis” dove l’incalzare del ritmo delle parole è sostenuto dal ritmo dei tamburi, creando un vero e proprio corteo immaginario che ripercorre le stazioni della Via Crucis.
I tre canti sono tornati in vita il mese scorso nelle chiese di Santa Maria Infante e Pulcherini, in due eventi a cura dell’associazione San Marco, in collaborazione con le Parrocchie di Santa Maria e Pulcherini, le Associazioni “Amici di Santa Maria Infante” e “Paese Mio” e il Centro Anziani di Pulcherini. È stato il primo appuntamento di un tour che toccherà diverse città italiane ed estere come Orvieto (TR), Fumone (FR), Cittaducale (RI) Calcata (VT), Marina di Gioiosa Ionica (RC), Malvagna (ME), poi in Francia, in alcune città del Dipartimento d’Essonne e in Grecia, ad Atene, Patrasso e Leros. L’esecuzione dei tre brani è stata affidata alla bravissima Silvia Nardelli, artista con una brillante carriera musicale, avvicinata allo studio e all’interpretazione della vocalità popolare dopo le diverse lauree specialistiche sia musicali (Canto Lirico e Musica Jazz, entrambe conseguite al Conservatorio Statale di Musica di Campobasso) che di natura etnomusicologica (conseguite presso l’Università degli Studi Roma Tre e l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale).