Minturno – Si è tenuta questa mattina, verso le ore 10, a Marina di Minturno, presso lo studio tecnico Larocca, la conferenza stampa, indetta dai rappresentanti della sezione locale di ‘Fratelli d’Italia‘ durante la quale sono state illustrate le attività che il Gruppo di opposizione sta portando avanti in questi mesi in Consiglio Comunale. Presenti all’incontro, oltre ad alcuni membri del direttivo del gruppo FdI Minturno, quali Vincenzo Fedele, Massimiliano Messore, Elisabetta Smith e l’avv. Marco Moccia, i consiglieri D’Amici e Larocca, i quali hanno voluto fare un primo bilancio sulle attività svolte durante il primo anno in Consiglio. “Abbiamo ritenuto opportuno istituire la Commissione trasparenza sull’intricata questione riguardante la società Sogert S.p.A. (che gestisce il servizio di tesoreria per i Comuni ed i Consorzi e la riscossione e l’accertamento dei tributi degli enti locali, ndr) – ha spiegato il capogruppo di FdI, l’avv. Pino d’Amici -, la quale è stata diffidata già nel 2021 dal Comune di Cancello Arnone e richiesta al Ministero dell’Economia e Finanze, da parte del responsabile dell’Area Finanziaria dell’Ente, la sospensione dall’Albo dei soggetti abilitati ad effettuare attività di liquidazione ed accertamenti dei tributi in quanto, secondo quanto scritto dal dirigente, gli atti notificati dalla società sarebbero risultati censurabili sotto diversi profili, in particolare riguarderebbero “accertamenti su tributi prescritti; accertamenti senza l’indicazione dei dati catastali degli immobili; accertamenti indirizzati a familiari di persone decedute che non sono eredi; intimazioni di pagamenti da incassare su conto corrente non intestato al Comune; nitidi notifiche nulle; accertamenti che riportano il logo e l’intestazione del Comune di Cancello ed Arnone senza averne ricevuto la necessaria autorizzazione”.
“Abbiamo dunque ritenuto doveroso – continua D’Amici – convocare la Commissione trasparenza, attraverso la quale abbiamo ottenuto l’audizione da parte di un soggetto incaricato dal Comune e al quale abbiamo richiesto più volte di visionare le relate di notifica degli atti in quanto, la nostra preoccupazione, era quella di dare risposta ai tanti cittadini che si sono visti pignorare i conti o parte degli stipendi senza aver ricevuto previamente alcun atto teso a favorire una risoluzione transattiva della questione. Inoltre dopo aver visionato tali relate abbiamo riscontrato che sono state tutte notificate ai sensi dell’art. 140 c.p.c. ovvero essendosi verificata l’irreperibilità sul posto dei soggetti destinatari delle relative notifiche, sarebbero stati lasciati gli avvisi, ma ci chiediamo come sia stata possibile tale irreperibilità in quanto buona parte di questi avvisi riguarderebbero esercizi commerciali”.
“Ma oltre ad aver istituito la Commissione Trasparenza sulla questione della Sogert – continua D’Amici – ci siamo posti il problema su un accordo transattivo tra il Comune di Minturno e il CNS (Consorzio Nazionale dei Servizi di Bologna), quest’ultimo infatti presentò un ricorso per decreto ingiuntivo di oltre 500 mila euro nei confronti dell’Ente il quale si affidò ad un legale di Cassino per costituirsi in giudizio e durante il procedimento il giudice dichiarò che la prova certa riguardava solo la somma di 100 mila euro, mentre sulla restante parte occorreva la prova. Poco dopo, uscì fuori un atto di transazione tra il Comune, senza la presenza dell’avvocato che aveva incaricato, e il Consorzio nel quale l’Ente riconosceva complessivamente la somma di 370 mila euro. Quello che ci stupì era proprio la presenza dell’avv. del creditore, del creditore e del debitore senza però il proprio difensore il quale, secondo quanto è emerso negli atti, non sarebbe stato messo a conoscenza di tale transazione. Abbiamo dunque chiesto la documentazione di tale attività appurando che gli atti erano stati secretati perché la Guardia di Finanza, prima di noi, era intervenuta sulla questione. Abbiamo dunque temporaneamente sospeso questa Commissione per permettere l’attività di indagine da parte degli inquirenti ed evitare dunque di intralciarla. Ad oggi non sappiamo a che punto sia l’indagine da parte della Guardia di Finanza”.
“Ma abbiamo anche più volte sollecitato l’amministrazione – afferma l’avv. D’Amici – ad intervenire su determinate strade come Via Festarola, Via Tore, Via Luigi Cadorna e Via Pantano Arenile, oltre che aver presentato una serie di interrogazioni, tra queste una volta ad ottenere gli atti relativi alla relazione del piano urbano del traffico, rilevante anche in vista della realizzazione della pista ciclabile; fatto istanza per avere informazioni sull’affidamento alla Gataconsulting S.r.l (società incaricata di monitorare i consumi delle forniture di telefonia fissa e mobile, energia elettrica e acqua per il Comune di Minturno) e sulla realizzazione dell’impianto di essiccazione dei fanghi, questione abbastanza spigolosa in quanto la maggioranza decise di convocare una conferenza dei capigruppo assieme ai tecnici di Acqualatina senza coinvolgerci e senza darci la possibilità di scegliere altri tecnici (altrettanto capaci) diversi da quelli del noto gestore idrico. Inoltre su tale tema sono sorte altre contestazioni come il luogo scelto per la sua realizzazione”.
“La questione riguardo l’impianto di essiccazione dei fanghi – ha precisato l’architetto Larocca – rientra nel bando del PNRR e il luogo individuato da Acqualatina per la sua realizzazione è la zona di Riviera di Levante, poco distante dalla zona archeologica”. “Ma durante la lettura delle carte abbiamo notato che il quadro economico inviato nella richiesta di finanziamento riguardava cifre cospicue e ciò ci ha portato a fare un analisi più approfondita, scoprendo che in realtà le dimensioni del sito non erano di 88 m² ma di oltre 1000 m². Così abbiamo richiesto di istituire una Commissione ad hoc per seguire anche noi tutte le fasi del bando ma al momento non è stata ancora accolta”. “Infine – conclude Larocca – intendiamo ribadire che siamo d’accordo sulla realizzazione della pista ciclabile ma non in questo modo, in quanto il senso unico che verrà istituito provocherà dei danni alle attività commerciali presenti in quel tratto e congestionerà Via Cristoforo Colombo che riteniamo non adatta, ad oggi, a diventare una strada principale. Poi c’è la questione che riguarda la scadenza della gestione dei parcheggi da parte della società Soes e ad oggi non sappiamo come l’amministrazione intenderà procedere e soprattutto ci domandiamo quali tutele saranno previste per i circa 30 lavoratori che attualmente sono impiegati all’interno della società”.