La Sezione di Fratelli d’Italia di Minturno interviene sulla questione “concorsopoli” della ASL di Latina.
Con un comunicato stampa (che riportiamo testualmente) evidenziano: “Da diversi mesi leggiamo sulle testate giornalistiche dell’indagine in corso sui concorsi della ASL, non ultima la notizia di qualche giorno fa degli arresti di diversi esponenti dell’Azienda Sanitaria Locale e delle intercettazioni telefoniche che coinvolgono anche il Presidente del Consiglio Comunale di Minturno, Dott. Tomao Giuseppe.
Come FDI Minturno sosteniamo che si è colpevoli in caso di sentenza irrevocabile di condanna, per questo un’indagine non equivale ad una condanna e quindi le persone coinvolte nel procedimento vanno rispettate evitando processi mediatici e lasciando lavorare la magistratura.
Dobbiamo però evidenziare che oltre al caso giudiziario, c’è il caso politico che coinvolge in prima persona diversi esponenti del PD della provincia di Latina.
Per questo motivo come FDI chiediamo al Presidente del Consiglio Comunale un gesto di maturità e responsabilità rassegnando le dimissioni dalla sua carica, un atto dovuto visto il ruolo ricoperto nell’assise comunale.
Infatti il Presidente del Consiglio è tenuto all’osservanza delle regole comportamentaliconnaturate alla carica di garante della corretta dinamica politico-amministrativa dell’entelocale, in virtù di ciò affermiamo che il Presidente debba godere della «fiducia politica» del Consiglio comunale, intesa ovviamente, non come adesione allalinea politica della componente di maggioranza consiliare, ma come capacità di consentireil pieno e corretto svolgimento delle scelte emerse all’interno del consesso civico.
Inoltre il Presidente del Consiglio deve sempre adoperarsi affinché sia garantito un serenoe proficuo svolgimento dei lavori evitando di alimentare la conflittualità, la sterile polemicae, in definitiva, il mal funzionamento del principale organo collegiale dell’ente locale.
Proprio per le sopra citate motivazioni, crediamo che in questo momento, che queste condizioni non possano essere garantite e che le dimissioni siano doverose come forma di rispetto verso le parti politiche, che siano di maggioranza o di minoranza, ma anche per una questione di “garbo istituzionale”.
Nel pieno rispetto della persona e del ruolo ricoperto auguriamo al Dott. Giuseppe Tomao di risolvere quanto prima e nei migliori dei modi questa vicenda, per tornare a poter svolgere con serenità la sua attività politica”.