MINTURNO – Emilio Di Micco in una nota stampa comunica: “Il Comune di Minturno è sempre stato caratterizzato da ingenti flussi di turisti, in particolare durante il periodo estivo, ma la pandemia ha colpito duramente questo settore, che resta una fonte principale per l’economia locale.
Nell’ultimo anno le abitudini dei turisti sono cambiate e ciò ha portato a un’evoluzione del settore turistico. È la collaborazione, la condivisione di informazione e la co – creazione di nuovi prodotti e servizi che è racchiuso il futuro del turismo, solo disegnando nuovi modelli di business si rimane al passo coi tempi.
Ciò che credo il nostro territorio debba migliorare è la ricerca di nuove proposte basate su un modello organizzativo dell’industria turistica locale fondato sul principio della cooperazione, coinvolgendo tutti gli stakeholders territoriali, ma allo stesso tempo individuando strumenti nuovi e integrati per raccontarsi, per affermarsi e soprattutto per far vivere ai ‘city users’ esperienze uniche. Un modello di sviluppo che punti non solo al turismo balneare, ma che includa politiche di destagionalizzazione turistica che consentano la redistribuzione dei flussi su periodi diversi o più lunghi. Segnalo alcune proposte, auspicando che inizi una vera riflessione:
- Slow experience: un’idea di turismo che si basa sul concetto di trascorrere più tempo in una singola località con lo scopo di vivere un’esperienza di valore. Il turismo in modalità slow si basa sulla costruzione di un’offerta turistica integrata e variegata che includa, ad esempio: itinerari naturali come escursioni; itinerari storici; centri termali (ad esempio, avviando delle partnership con le strutture termali presenti nel nostro territorio o nei comuni limitrofi);
- Food & Beverage experience: organizzare eventi di street food per far conoscere e valorizzare le nostre tradizioni enogastronomiche, coinvolgendo le persone in degustazioni di prodotti tipici;
- Servizi: definizione di un piano dei servizi igienici pubblici esteso a tutto il territorio.
La pandemia e lo smart working hanno portato ad individuare nuove opportunità per il settore turistico, favorendo la diffusione di fenomeni come il “workation”: formule che mettono insieme la sfera della vacanza e quella del lavoro da casa. Queste nuove esigenze si possono adattare al settore turistico dando la possibilità di conciliare la qualità della vita con il proprio lavoro. I territori potrebbero intercettare non solo turisti ma un nuovo target, gli smart worker, e ciò si configurerebbe come possibili “cittadini temporanei”.
In Italia, diversi territori hanno integrato nella propria offerta turistica pacchetti orientati verso nomadi digitali e smart worker promuovendo un nuovo modello di sviluppo locale con ricadute positive per l’intera comunità e territorio. Certamente una proposta ambiziosa sulla quale si potrebbe aprire una riflessione, una strategia di sviluppo socio-economico richiede approfondimenti e discussioni elaborate.
Una strategia turistica sviluppata sulla storia, l’arte, il folklore, il mare, la gastronomia, l’ospitalità e offerte competitive è la chiave per portare il turismo del nostro territorio verso un nuovo livello e renderlo così più completo. Mi auguro che questo possa essere il punto di partenza per la creazione di un sistema moderno, efficiente e dinamico, basato sulla sinergia tra i diversi attori dell’industria turistica. Il futuro del nostro territorio dipende da quanto oggi siamo bravi a sviluppare un piano lungimirante che valorizzi le bellezze nostrane e che possono essere un eccezionale driver di sviluppo economico e crescita culturale, garantendo benefici costanti e diffusi all’intera comunità di Minturno.”
Per leggere un articolo correlato occorre cliccare qui.