Roberto Tartaglia, come Meetup “Minturno in Movimento” interviene nel dibattito in corso sull’ipotesi di costruzione di una Centrale Biogas in prossimità della riva destra del fiume Garigliano. Osserva: “Abbiamo cominciato ad affrontare, anche grazie alle richieste di accesso agli atti dei nostri portavoce in Regione Lazio, la questione della centrale biogas che dovrebbe sorgere nei pressi del comprensorio archeologico di Minturnae già nel 2018, quando ancora non era come oggi agli onori della cronaca. Premettendo che nessuno è contrario a prescindere al sistema del biogas, considerate le ragguardevoli dimensioni di quello che si andrebbe a installare nella zona sud di Minturno, tratterà trentamila tonnellate di rifiuti organici l’anno, non possiamo non ricordare i numerosi casi in cui questi impianti si sono caratterizzati per mala gestione e manutenzione producendo nel tempo dispersione di cattivi odori e perdite sui terreni. Il sito prescelto poi si trova in una zona delimitata da due strade e una ferrovia ma c’è anche da dire che non nasce propriamente in una zona industriale, ma in una zona agricola vicino alle sponde del fiume Garigliano e adiacente al comprensorio archeologico di Minturnae nei cui pressi, quasi ovunque si scavi, vengono alla luce reperti archeologici, come peraltro avvenuto in occasione degli ultimi lavori pubblici per l’allaccio della rete idrica. Siamo sicuri che questa sia una storia importante per il territorio e che non sia neanche da sottovalutare la movimentazione di camion che interesserà una zona con problematiche strutturali e comprensoriali”.
Quindi Roberto Tartaglia, che è stato anche candidato alla carica di sindaco a Minturno per il M5S, spiega le cronache di questi giorni: “Importante inoltre sottolineare che la recente sentenza del TAR che ha ribaltato l’iniziale stop ai lavori non ha offerto nessun benestare a che questi ripartano, ma ha rimandato alla Regione Lazio la valutazione di impatto ambientale. Il tutto proprio mentre in Regione Lazio si sta discutendo il piano rifiuti. Come Meetup continueremo a tenere in attenzione la vicenda seguendo la nostra strada: cercare di capire pro e i contro di una attività che al momento non ci convince”. In questa fase di monitoraggio del problema che la Regione Lazio – nei suoi vari livelli decisionali – ha alla sua attenzione ognuno si preoccupa di ricordare da quando ha attenzionato la questione. Parimenti avviene da parte dei colleghi giornalisti (se dovessi elencare tutti i miei articoli di tematiche ambientali dal 1980 ad oggi occorrerebbe l’Enciclopedia Treccani) ora bisogna verificare chi è disponibile a spendersi alla Pisana e chi, invece, crede di essere un buon cittadino per qualche commento su facebook o, meglio ancora, sposando la scelta di vita delle tre scimmiette (non guarda, non vede e non sente) perché potrebbe essere conveniente fare così. Chi scrive ritiene che non vi sia nulla di più offensivo e deleterio per la democrazia che prendere posizione secondo il partito di appartenenza o i rapporti personali. Minturno è la nostra terra, ereditata dai padri aurunci e che dobbiamo preservare per i nostri figli e i figli dei nostri figli. E, infine, io credo nelle istituzioni a cominciare da colui che viene eletto sindaco e che, indossando la fascia tricolore, non vedo come un esponente partitico ma semplicemente come il primo cittadino, che rappresenta e lavora per il bene mio e della comunità intera.