Su Facebook nel gruppo Scauresi Scauresi (con commento) Francesco Sagnotta ha scritto. “E poi le lodi i vanti e gli elogi …. spiegate a qualche sbarbatello 21enne che prima di presenziare ad un funerale in nome di un Comune imparasse il significato e soprattutto l’azione pratica della bandiera a mezz’asta.
Questa tutto è tranne che quella pubblicizzata da fior fior di articoli di giornale.
Il bello della politica è non entrarci.
#ristabiliamolalevaperinsegnareivaloriveri
#isacrosantivalorisvanitinelnulla
#questanonèunabandieraamezzasta”.
Pronta la replica del sindaco del Comune di Minturno Gerardo Stefanelli che ha replicato:
“Prima della violenza fisica arriva sempre quella verbale.
Definire Sbarbatello, un consigliere comunale, vuol dire offendere un rappresentante del popolo;
farlo in riferimento ad un ‘gesto’ non compiuto materialmente né rivendicato dallo stesso consigliere
è un atto pretestuoso che denota invidia per un ragazzo capace e ben voluto.
Farlo sullo sfondo di una tragedia immensa che ha colpito una Nazione intera è un atto che testimonia insensibilità e aridità di cuore.
Matteo Marcaccio potrebbe farvi lezione sui veri valori patriottici, democratici e di vita, ma probabilmente non sareste in grado di comprenderli”.
Successivamente Francesco Sagnotta si è rivolto al nostro giornale scrivendo testualmente: “Facciamo un contro articolo? La gaffe del Comune di Minturno? Bandiera a mezz’asta??? Ai funerali presenti con un 21enne in rappresentanza del Comune ma nessuno sa come si posiziona una BANDIERA???? politica o lavata di faccia???”.
Doveroso un commento giornalistico: non riesco a comprendere Francesco come si possa confondere il capo gruppo del partito di maggioranza relativa e presidente della commissione comunale cultura e politiche giovanili con il commesso preposto alla sistemazione delle bandiere sul balcone del Palazzo Municipale.
È andato a Paliano, a sue spese, con una temperatura all’aperto vicino ai 40 gradi, vestito di tutto punto con giacca e cravatta, come fa sempre quando rappresenta la sua città.
Poi i genitori di Willy hanno chiesto a tutti di togliersi giacca e cravatta e restare in camicia bianca, simbolo di purezza. E ha seguito l’esempio del presidente del consiglio e del governatore della Regione Lazio.
Io nelle mani di quello sbarbatello di 23 e non 21 anni metterei, senza incertezze, il mio destino di cittadino minturnese. Alle precedenti elezioni amministrative 418 cittadini hanno condiviso tale giudizio.