Lunedì 5 agosto alle 19.00 presso la Chiesa di Santa Albina V.M. a Scauri verrà ripresentato, dopo la prima a Gaeta presso il Santuario Diocesano di San Nilo Abate, il libro curato da Rossella Schirru “Diario di Bordo” Passerino Editore dall’affascinante sottotitolo “Navigare sulla barca della Chiesa sospinti dal soffio dello Spirito”. Il libro è la raccolta di un anno di omelie tenute da don Antonio Cairo presso gli studi di un’emittente televisiva secondo il cadenzare di un anno liturgico. La curatrice del libro fungerà da moderatrice. Interverranno l’Arcivescovo Emerito Mons. Fabio Bernardo D’Onorio, Il docente della Pontificia Università Teologica dell’Italia Meridionale Edoardo Scognamiglio, il sindaco del Comune di Minturno Gerardo Stefanelli, il Pastore della Chiesa Avventista di Gaeta Davide Malaguarnera, e chi scrive nella sua funzione di vice direttore dell’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo, il Dialogo Interreligioso e i Nuovi Culti, di cui lo stesso don Antonio è stimato e dinamico direttore. Con l’occasione offro ai lettori di Tutto Golfo quanto ho scritto nella postfazione: “Ho aderito prontamente all’invito dell’amica Rossella Schirru, con la quale condivido positive esperienze di lavoro comune nella Commissione Diocesana per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e nella Fraternità di San Nilo Abate, che vedono entrambe don Antonio Cairo protagonista (o come direttore o come rettore).
Intelligente e lodevole il progetto di Rossella di realizzare e dare alle stampe un “Diario di Bordo”, con le omelie tenute dal nostro amato presbitero nell’arco di un anno liturgico e trasmesse puntualmente dall’emittente televisiva Lazio Tv. Lascio ad altri le riflessioni teologiche, io desidero intrattenermi sul personaggio. Don Antonio ed io ci conosciamo da quando lui era un seminarista e chi scrive un candidato alla diaconia permanente. A ventisei anni fu ordinato sacerdote dal compianto Mons. Vincenzo Maria Farano il 26 maggio 1990 e quando mancava un solo giorno al suo primo anniversario partecipò come presbitero all’organizzazione della nostra ordinazione di primi diaconi permanenti nel Tempio di San Francesco in Gaeta. Ero emozionatissimo e lo ricordo che – prima che iniziasse la celebrazione – girava tra il presbiterio e il coro diocesano controllando che fosse tutto in regola. Alle numerose coriste, per lo più ragazze in minigonna, fece presente che noi avevamo bisogno di concentrazione e, quindi, si sedessero come si deve. Strappò a tutti noi un sorriso ma ottenne il suo risultato: da quel momento ogni cosa filò liscia, con tutti raccolti nei loro rispettivi ruoli. Ventotto anni sono trascorsi da quel giorno e – giorno dopo giorno – ho imparato ad apprezzare e ad amare questo sacerdote diverso da ogni altro.
Attualmente è titolare della Parrocchia di San Nilo Abate, rettore del Santuario dedicato allo stesso santo, grazie a lui cittadino benemerito di Gaeta, e cappellano presso la Rettoria del Cimitero di Gaeta. In precedenza è stato indimenticabile titolare della Parrocchia Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo in Gianola di Formia. E ancora per un quinquennio generoso direttore dei Diaconi Permanenti. Attualmente direttore Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, dove mi onoro di essere suo braccio destro come vice direttore. Quando la Chiesa dovette eleggere il 16 ottobre 1978 il nuovo pontefice pregai incessantemente perché fosse prescelto quel vescovo polacco che era stato anche ospite presso le Suore Orsoline di Scauri e il Signore mi ascoltò, parimenti credetti fermamente nel Cardinale Joseph Aloisius Ratzinger come Santo Padre. E parimenti mi sono augurato in questi mesi che lo Spirito Santo illuminasse il nostro amato Arcivescovo Mons. Luigi Vari inducendolo a scegliere don Antonio Cairo come parroco di Santa Albina V.M. in Scauri, la mia parrocchia, e la mia gioia è stata indicibile quanto il nostro Pastore ha dato notizia della sua nomina. Al rammarico sincero dei fratelli in Cristo che frequentano la comunità di San Nilo ha fatto riscontro la gioia infinita mia e non solo. Quando ebbe l’incarico di parroco a Gianola diede attenzione a una piccola comunità, residente in una frazione periferica di Formia che diventava un immenso dormitorio nella stagione turistica balneare e le conferì dignità e prestigio. È riuscito anche nel nome della comune devozione mariana alla Madonna delle Grazie a fare un gemellaggio (proprio il 7 agosto di 25 anni or sono) con la nobile città estense di Ferrara, alla quale il Comune formiano ha intitolato il lungomare di Gianola. Parimenti è accaduto con la comunità di San Nilo Abate dove è stato inviato dall’attuale Arcivescovo Emerito Mons. Fabio Bernardo D’Onorio. Anche qui ha trovato una comunità parrocchiale affacciata sul mare e marginale rispetto sia al centro economico che al centro storico della città di Gaeta.
La località di Serapo con lui ha conquistato prestigio e autorevolezza e don Antonio Cairo ha dimostrato ancora una volta di possedere una marcia in più, insieme a una fede autentica e un’attenzione profonda sia per la teologia che per la liturgia. Sino ad oggi, in questi 29 anni, ha dimostrato di amare la vita attraverso l’attenzione sincera verso il prossimo, senza alcuna distinzione. Con lui ogni essere umano, che sia un bimbo, un giovane o un anziano, hanno piena titolarità nel suo cuore e nel suo comportamento quotidiano. E come tacere la sua attenzione per gli ultimi, dai pranzi domenicali organizzati in parrocchia alle colazioni della solidarietà, ogni giorno che il Signore ci dona. Venerdì 5 luglio 2019 il suo ingresso solenne nella terza parrocchia che nel suo cammino presbiteriale Santa Madre Chiesa gli ha affidato tramite tre diversi Pastori della cattedra episcopale di Gaeta: Mons. Vincenzo Maria Farano, Mons. Fabio Bernardo D’Onorio e Mons. Luigi Vari. La Chiesa di Santa Albina V.M. nella buona terra di Scauri affiora dalle pagine della storia sul finire degli anni mille, ora con don Antonio vivrà certamente un suo rinascimento a maggiore gloria della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, alla quale apparteniamo noi tutti in virtù del sacramento del battesimo. Auguri don Antonio per il tuo futuro, certamente ancora più radioso. L’ultimo pensiero è di gratitudine e di affetto per Rossella Schirru, che con il suo progetto editoriale rende durevole nel tempo la nostra riconoscenza per un sacerdote che, ovunque, lascia il segno del suo carisma”.