Solo e contro tutti, come da migliore tradizione stefanelliana. Il primo cittadino di Minturno Gerardo Stefanelli è un combattente nato, un gladiatore che ama scendere nell’arena e dimostrare il suo valore. Seduto da solo al banco della giunta ha calamitato l’attenzione dei presenti per alcune ore. Dinanzi a lui i rappresentanti della carta stampata, sempre più pochi, delle testate on line e delle tre emittenti televisive del territorio (RTG Tele Golfo, Lazio TV e Tele Universo). Anche la giunta e i consiglieri comunali presenti erano seduti negli scanni dell’assise civica o tra il pubblico, per lo più iscritti del Partito Democratico come il vecchio leone Antonio Signore, e qualche cittadino di centro destra attenti a cogliere le eventuali frecciatine del primo cittadino per l’opposizione e che non sono rimasti delusi. Due gridi di battaglia “Finalmente” e “Avanti”.
Il 16 giugno 2016 era giunto alla vittoria sconfiggendo al ballottaggio l’avvocato Massimo Signore. Due elettori su tre scelsero lui. Me lo ricordo in Piazza Santa Albina V.M. circondato dai suoi quando a notte inoltrata liberò la tensione gridando (in verità in uno stile più grillino che pd) ad alta voce un sonante vaffa. Gli sconfitti erano rintanati nel palazzo soprastante la sua sede elettorale, circondati dal silenzio e dalla solitudine di chi perde. Dopo tre anni non vi è il clima di festa e di gioia dell’esordio ma la tranquillità di chi ha in mano le leve del comando. Tutti allineati gli assessori, contenti di non essere soggetti – come quelli di Gaeta – al cambio di metà mandato. D’altronde Gerardo Stefanelli è chiaro: “In passato, soprattutto con il governo di Paolo Graziano, ogni dipendente comunale aveva il suo referente e protettore, ora è il tempo della meritocrazia, è inutile bussare per ottenere favoritismi, la giunta è compatta intorno al sindaco e non cambia per dare il messaggio chiaro della stabilità anche comportamentale”.
Dopo milleduecento giorni di governo Gerardo Stefanelli esordisce con una battuta molto franca: “fare il sindaco è la cosa più bella del mondo, anche se molto impegnativa”. Di solito i primi cittadini parlano di servizio alla comunità, di disponibilità per la proprio città, ma Stefanelli invece è diretto e schietto. È soddisfatto per la gestione del ciclo dei rifiuti: “Non siamo più il paese che capeggiava la classifica dei comuni che avevano ancora in strada i cassonetti dei rifiuti. È stato un percorso complicato all’inizio che abbiamo subito affrontato, tra mille difficoltà iniziali, con intelligenza e senso civico. I risultati sono evidenti e sotto gli occhi di tutti”. E incalza: “Ora devono permettere di fregiarci di un riconoscimento a cui tanto teniamo: la Bandiera Blu. Ci riusciremo? Non lo so, ma dobbiamo provarci. Tornare indietro non sarà più possibile. L’inversione di tendenza è stata iniziata e dobbiamo continuare su questa strada, certamente positiva”.
E quindi il sindaco ha spiegato il suo grido: “Finalmente”. Ha voluto sottolineare la restituzione alla pubblica fruizione del Castello Baronale Caracciolo Carafa, il varo di tante iniziative che stanno permettendo la valorizzazione dei luoghi e della storia locale e la riapertura del complesso archeologico di Minturnae che permetterà, tra l’altro, di ospitare a luglio cinque appuntamenti musicali finanziati dalla Regione Lazio. E da non sottovalutare la modernizzazione dell’apparato burocratico – amministrativo del Comune, all’assetto tecnologico e informativo si aggiungono la continua formazione del personale e l’imminente svolgimento di nuovi concorsi pubblici. Il sindaco ha avanzato una promessa: “entro la fine dell’anno chiuderemo la posizione debitoria che abbiamo trovato al nostro insediamento e potremo elaborare il prossimo bilancio di previsione finalmente in libertà, il primo in tal senso per noi”. La città di Minturno oggi è un comune capace di acquisire cinque milioni di contributi dalla Regione Lazio e vivere una nuova stagione in settori delicati quali i lavori pubblici, il welfare, i trasporti delle politiche del turismo e la messa in sicurezza delle scuole. Quindi Stefanelli ha dettato un ultimatum ai privati per la riqualificazione e il recupero dell’ex fabbrica Sieci di Scauri “attenderò sino a dopo l’estate per sapere che cosa intendono fare con il progetto di finanza”; ha condiviso la proposta formulata dal professore Franco Valerio (nonostante fossero stati contendenti tre anni prima per la poltrona di sindaco) a nome Associazione dei Pendolari, Italia Nostra Onlus e Legambiente per istituire un’area marina protetta davanti i litorali di Scauri e Marina di Minturno.
E ancora ha lodato il consiglio comunale di Formia che ha adottato una delibera con cui chiede alla Regione di bloccare l’iter per il rinnovo delle concessioni agli impianti di itticoltura e mitilicoltura. Gerardo Stefanelli ha stupito tutti quando, pur essendo un esponente del Partito Democratico, in merito alle tante emergenze della sanità nel Golfo ha criticato il governatore del Lazio e segretario del PD Nicola Zingaretti. Ha dichiarato: “Non credo più ai tavoli di concertazione, sono diventati ripetitivi e callosi. Sono necessari momenti di orgoglio collettivo: un giorno tutti insieme, mano della mano, a formare una catena umana dal ponte sul Garigliano sino a Punta Stendardo. In tal modo il presidente Zingaretti e l’Italia intera si accorgerebbero che esistiamo”. Si è anche intrattenuto sui prossimi appuntamenti elettorali, dichiarandosi pronto a varare un programma “Minturno 2030”, una piattaforma che funga da stella polare per ispirare l’azione amministrativa dei prossimi dieci anni. Stefanelli rassicura i concittadini e ammonisce gli avversari politici: “non sono interessato ad altri impegni, se non quello di continuare a fare il sindaco”. Certamente il sindaco con acume politico si sta chiedendo – dopo i risultati delle elezioni europee a Minturno – se può contare sul gradimento elettorale di tre anni fa. Ha citato polpette avvelenate quali l’invio di email anonime che chiedono chiarimenti sul pagamento di una fattura o sullo svolgimento di una gara d’appalto. Per lui vi è il tentativo di imbarbarire il clima nella comunità. Ma intende essere un argine.
Ha sorpreso la sua riflessione sulla militanza nel PD: “non è detto che non possa sfilarmi la maglia del partito democratico, la politica si sta evolvendo continuamente e non possiamo sapere quale sarà il quadro tra due anni, alle prossime elezioni amministrative”. E infine Gerardo Stefanelli sul finale riserva una stoccata all’uomo politico minturnese che più teme: Romolo Del Balzo. Sa bene che alle ultime elezioni europee ha portato la Lega, pur non essendone ufficialmente tesserato, al 34% dei voti conquistando 2.894 voti rispetto alle 506 preferenze pari al 5,08% delle regionali 2018. Le elezioni amministrative ci saranno nel 2021 e Stefanelli dichiara con ostentata sicurezza: “Io sono il presente e il futuro, Del Balzo è il passato della politica”. Nella pagina a lato intervista esclusiva a Romolo Del Balzo. La conferenza stampa di Stefanelli è terminata a dolcetti e spumante, grazie al rinfresco offerto dall’artista Gino Serra che ha donato – subito dopo – una tela di grandi dimensioni che rappresenta Scauri degli anni trenta al Comune di Minturno, perché sia esposta in sala consiliare. Vedere altro servizio a firma di Raffaele Vallefuoco in altra pagina.