In questa intervista scorrono parallelamente due “amarcord” grazie ai ricordi dell’amico scaurese Silvio Di Russo, che si distinse sia nella vita politica che in quella parrocchiale.
Fu consigliere comunale negli anni 1973 – 1977, eletto nelle liste del PSDI, partito fondato da Saragat e da lui organizzato a Minturno. Assessore alla pubblica istruzione nella giunta del compianto sindaco Elio Camerota e vice sindaco con il primo cittadino Franco Carcone, insieme a quest’ultimo gettarono le basi per la realizzazione del palazzetto dello sport, vanto cittadino.
Nella comunità di Sant’Albina rispose all’appello del parroco don Angelo Di Giorgio che desiderava dare linfa alla devozione per la santa scaurese e che si crucciava perché non veniva imposto alle bambine il nome dolcissimo di Albina.
Si spese nella fondazione del Comitato dei Festeggiamenti insieme con Giovanni D’Acunto (eletto presidente), Michele D’Urso, Giovanni Ventrone, Giuseppe Di Nitto e Antonio Conte.
E puntualmente è tornato a far parte con don Antonio Cairo al nuovo comitato dei festeggiamenti insieme al coriaceo Giovanni D’Acunto.
Ma l’attenzione Silvio Di Russo desidera porla non su di lui ma su un nostro concittadino da tutti chiamato Paolo Scauri Matic.
Infatti in questo mese di dicembre la comunità scaurese ha pianto la morte di un altro scaurese dei meravigliosi anni di “Sapore di Mare”.
Nella foto vediamo da sinistra Antonio Lucario e, quindi, Silvio Di Russo.
“Antonio Lucario era da tutti chiamato Paolo Scauri Matic.
Era originario di Fondi, come anche la sua consorte Vincenzina Rosati, oggi settantaseienne, essendo nata nel 1944. Hanno avuto tre figli 2 femmine e 1 maschio di nome Alfio (di cui sono stato il padrino di battesimo).
A Fondi avevano in gestione il Buffet presente nella stazione ferroviaria cittadina.
Quindi si trasferirono a Scauri nel 1965 dove Paolo gestì il Bar Novecento insieme alla sorella, poi le loro strade si divisero e – racconta sempre Silvio Di Russo – lo aiutai grazie a mie conoscenze presso la Questura di Latina a ottenere una licenza trimestrale stagionale, che successivamente divenne definitiva nel 1968 intestata alla consorte, per una sala giochi denominata Scauri Matic, ubicata a fine di Via Roma all’altezza di Piazza Caio Mario.
Paolo divenne un’istituzione a Scauri quando le sale giochi non erano luoghi mangia soldi come oggi con le slot machine, ma un posto dove giocarsi qualche gettone.
Alla sua morte i suoi “ragazzi” hanno collocato un grande striscione dove vi era la sede storica di Scauri Matic, ora divenuto un appartamento per civile abitazione, dopo che nel 2010 hanno chiuso l’attività.
Lo striscione ricorda che lui è stato vicino a quattro generazioni di ragazzi scauresi e conclude il testo con la frase storica “un altro gettone Paolo”.
Lui nella sua posizione sorvegliava la Piazza Caio Mario dove negli anni successivi al 68 tanti ragazzi scauresi hanno conosciuto – purtroppo – la droga.
Lui combatteva per i suoi ragazzi, consigliandoli per il bene e per il rispetto dei genitori, tenendo lontano gli spacciatori e “tirando per i capelli” quelli che tendevano a cedere. Come un padre diceva loro “che strada state prendendo?” Quando vedeva un ragazzo senza un soldo che desiderava giocare era pronto a regalargli lui un gettone.
Tifoso convinto della Lazio, erano famosi i duetti con me acceso romanista”.
Ora è andato via, le esequie si sono tenute nella nostra amata Chiesa di Santa Albina.
Un altro pezzo di storia cittadina, un frammento di una generazione che – lentamente – sta lasciando spazio alle nuove; ma la comunità ha il dovere di non dimenticare.