Questa è una storia vera, che interessa due anni di vita dei protagonisti, delle scuole interessate e delle comunità coinvolte. In uno stato di diritto ognuno prima di intraprendere una qualsiasi azione che coinvolga il prossimo dovrebbe riflettere a fondo, dovrebbe valutare che a ogni azione può corrispondere una uguale e contraria. Soprattutto se la persona che si ha dinanzi è determinata, consapevole dei suoi mezzi e delle sue buone ragioni. Stiamo parlando di Maria Rosaria Graziano, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Marco Emilio Scauro” di Scauri. La Graziano ha il titolo forense di avvocato, ha indossato la divisa di agente di Polizia di Stato prima di riporla nell’armadio per l’insegnamento e per la cattedra di dirigente scolastico, frutto di un concorso altamente selettivo. Giunge in tale ruolo all’Istituto scaurese, che abbraccia scuole dell’infanzia, primarie e medie distribuite su più plessi. Si nota subito che è una donna dalla forte personalità, impegnata quotidianamente nel migliorare l’offerta scolastica (nascono le sezioni musicale e sportiva) e nel garantire l’idoneità all’agibilità dei plessi scolastici di sua competenza, imponendo di conseguenza all’amministrazione comunale di attivarsi in tal senso. I suoi collegi dei docenti e parimenti i consigli d’istituto non passano inosservati.
La personalità è spiccata. Apre al mondo dell’associazionismo e alle collaborazioni interscolastiche. Un esempio: gli studenti del Liceo Linguistico di Formia che si recano nelle scuole primarie a dialogare in lingua inglese con gli scolari. E poi i convegni, le visite guidate, i concerti, l’ingresso nelle sedi istituzionali. Poi riceve una visita ispettiva. E contestualmente lettere di solidarietà a suo favore inviate al Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale Lazio Gildo De Angelis. Per qualche mese si vive un clima kaffiano a scuola. Maria Rosaria Graziano deve lasciare libero il posto di dirigente scolastico di Scauri. Lo ha deciso Gildo De Angelis e pressa in tal senso la Graziano. Ma sbaglia persona e strategia. I messaggi che le inviava, i comportamenti assunti ora sono all’esame di chi di competenza. La giustizia in Italia è lenta, troppo lenta, sfiancante per coloro che hanno sete di giustizia ma giunge sempre a conclusione. Maria Rosaria Graziano che con carattere fermo e risoluto si è rifiutata di firmare una richiesta di trasferimento viene trasferita d’ufficio per “incompatibilità ambientale” il 31 agosto 2017 a Piedimonte San Germano, nel cassinate. Una motivazione che dice tutto e il contrario di tutto. Quel giorno inizia la sua battaglia legale, la Graziano dalla spiaggia di Dunkerque già sogna lo sbarco in Normandia.
Nella sua nuova sede si fa apprezzare dai docenti, dalle famiglie e dall’amministrazione comunale ma poi opta per un’offerta che nella sua carriera di dirigente scolastico si può accettare una sola volta: il dottorato di ricerca, il suo è presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università Statale di Cassino e del Lazio Meridionale. Il 3 aprile 2019 il Tribunale del Lavoro di Cassino dichiara illegittimo il suo trasferimento da Scauri a Piedimonte San Germano. Il direttore generale si oppone anche al fatto che lei frequenti il dottorato di ricerca ma poi è costretto a cedere. Ma la svolta più eclatante si ha il 9 luglio 2019: il pubblico ministero del tribunale di Cassino Roberto Bulgarini Nomi, un giovane magistrato studioso di diritto, sta lavorando a un manuale, rinvia a giudizio il direttore generale, che da questo mese è in pensione, per art. 61 nr.9 – 610 codice penale.
In sostanza abuso di potere. Dovrà comparire il 13 febbraio 2020 dinanzi alla dottoressa Alessandra Casinelli. Le sue prese di posizione verso Maria Rosaria Graziano le hanno negato di vivere, almeno all’inizio, serenamente lo stato di pensionato. Nel frattempo la dirigente scolastica Margherita Diana che è stata per due anni a Scauri è stata trasferita all’istituto comprensivo di Minturno dove il precedente dirigente Vincenzo D’Elia, stimato da tutti, è andato in pensione. Ora Scauri è libera per una reggenza, il 26 agosto sono scadute le domande degli eventuali interessati. Da parte sua Maria Rosaria Graziano per ora continua la sua esperienza di dottorato che la terrà impegnata ancora per due anni scolastici, 2019-2020 e 2020-2021. Comunque è indubbiamente soddisfatta che la sua dignità professionale gli sia stata riconosciuta a pieno titolo.