Sabato 26 ottobre nell’Aula Magna “Ing. Maurizio Bisegna” del Liceo Scientifico Statale Leon Battista Alberti di Marina di Minturno con inizio alle ore 11.15 vi sarà la presentazione del libro di storia “Pirati & Corsari – in Italia e nel Mediterraneo” per la casa editrice Herald Editore di Roma. L’autore è lo storico Raffaele Tucciarone che non è alla sua prima pubblicazione. Tra le sue numerose pubblicazioni necessario ricordare: I Saraceni nel Ducato di Gaeta (842 – 916), 1971; Spigno Saturnia dalla preistoria ai nostri giorni, 1980; Spigno Saturnia, il suo linguaggio, 1981; La casa rurale a Spigno Saturnia, 1985; I saraceni nel ducato di Gaeta e nell’Italia Centromeridionale, 1991; Il Golfo di Gaeta tra saraceni e corsari turchi e barbareschi, 1995; Il dramma del popolo Kurdo, 1999; Arabismi nei dialetti del Lazio meridionale, 2000; Spigno Saturnia – Avvenimento storici antichi e moderni 2008 ed ora Pirati & Corsari in Italia e nel Mediterraneo con una casa editrice con la quale ha già lavorato in passato.
Perché Raffaele Tucciarone ha interessi di tal genere? Basta leggere la sua biografia. È nato il 7 agosto 1939 a Spigno Saturnia, il paese che ama in modo sviscerato e al quale da nobiltà e conoscenza grazie alle sue ricerche storiche. Frequentati gli studi classici nel Liceo Tulliano di Arpino e quelli universitari all’Istituto Orientale di Napoli, si è laureato in lingua persiana il 27 luglio 1966. Durante gli anni universitari ha beneficiato di varie borse di studio, che gli hanno consentito di compiere viaggi di approfondimento linguistico – culturale in Iràn. Ha svolto lavoro di bibliotecario, nel settore iranistica, all’Istituto Universitario Orientale di Napoli dall’1 dicembre 1966 al 31 gennaio 1969 ed è stato assistente volontario alla cattedra di lingua e letteratura persiana nello stesso Istituto Orientale dal 1 febbraio 1967 al 31 ottobre 1971. Nel 1972 è stato lettore di lingua italiana all’Istituto Italiano di Cultura e all’Università araba di Beirut. Tornato in Italia a causa del vorticoso avvicendarsi delle imprevedibili situazioni politiche sia nel Libano che in Iràn, dal 1973 al 1999 ha insegnato lingua inglese nelle scuole medie senza, tuttavia, recidere i legami di interesse storico-culturale con il mondo islamico. La presentazione del libro al Liceo Scientifico si deve alla disponibilità del dirigente scolastico Amato Polidoro. Saranno presenti i sindaci dei due Comuni coinvolti, Gerardo Stefanelli per il Comune di Minturno e Salvatore Vento per quello di Spigno Saturnia. Il libro sarà presentato dallo storico e preside in quiescenza Giacomo De Luca e, ovviamente, dallo stesso autore.
Chi scrive è stato coinvolto con piacere come moderatore. Il libro è contraddistinto dalla presenza sullo scenario mediterraneo di due protagonisti principali, Cristiani e Musulmani. Sono descritti frequenti, improvvisi, assalti pirateschi, fughe avventurose e battaglie memorabili verificatesi dal IX al XIX secolo. Gli interessi degli attori in campo sono mossi principalmente da fattori economici – commerciali, sostanziati spesso da una credenza religiosa che, sebbene diversa nella pratica rituale, è comune nella venerazione di un unico Essere Supremo. Dio per i Cristiani e Allah per i Musulmani. La credenza in un’unica divinità non è stata, tuttavia, sufficiente ad impedire che moltissime migliaia di persone diventassero schiavi o perdessero la vita a vantaggio dell’uno o dell’altro attore nella spietata pratica della pirateria. Il fattore religioso è stato, anzi, un utilissimo alibi abilmente utilizzato per sopraffare l’avversario. Le marinerie cristiane e quelle islamiche dell’impero turco-ottomano hanno terrorizzato per secoli tutte le città rivierasche del Mediterraneo. I cristiani combattono conto gli “infedeli” musulmani e questi a loro volta contro gli “infedeli” cristiani. La guerra contro “gli infedeli” intesi come non appartenenti al loro credo era ritenuta addirittura santa (gihad), un dovere da compiere ad ogni costo, così come ampiamente dimostrato dalle otto crociate combattute dai Cristiani in terra d’Oriente. Musulmani e Cristiani hanno sviluppato un consistente traffico di schiavi, impiegati soprattutto ai remi delle galee, al fine di assicurarsi lo smercio dei loro prodotti e degli stessi schiavi sui mercati più ambiti del Levante mediterraneo e del Magreb. Raffaele Tucciarone descrive il tutto con profonda onestà intellettuale poiché il pennino della storia va attinto nell’inchiostro della verità. Sempre!