Giunge in redazione la risposta dell’Avvocato Mauro Improta, difensore della Signora “scappata con i glutei rifatti”. La vicenda è balzata qualche giorno fa tra le notizie di cronaca nazionale. Pubblichiamo la posizione del difensore della Signora: “La vicenda, oramai arcinota, ha coinvolto una ragazza di 38 anni che vive nel sud-
pontino, che ha conosciuto su Instagram il Dott. Catenacci, chirurgo estetico: costui le proponeva un intervento di TORSOPLASTICA SECONDARIA più lifting glutei con protesi.
La malcapitata ha spiegato, al Dott. Catenacci, sin da subito, la propria pesante
situazione di fragilità psicologica, dovuta ai precedenti interventi di chirurgia
estetica riusciti male, e ha riferito al medesimo anche del suo stato di profonda
depressione da cui ella è sono affetta da molti anni, che l’aveva portata anche
all’impossibilità di lavorare ed al riconoscimento dell’invalidità civile del 100%.
Il Dott. Catenacci l’aveva rassicurata che, dopo l’intervento, lei sarebbe stata
subito meglio e che avrebbe risistemato ogni imperfezione della parte posteriore
del mio corpo dovuti ai precedenti interventi.
Il dottore, dopo la prima visita e la prospettazione dell’intervento, le riferiva che
l’intervento in questione sarebbe costato €. 20.000,00.
La paziente, rappresentando di non avere nell’immediatezza una così ingente
disponibilità economica, proponeva al professionista il pagamento in 12 mesi.” Aggiunge poi l’avvocato della Signora: “Suggellato detto accordo tra le parti, medico e paziente, il primo richiedeva alla
seconda il versamento a titolo di acconto per le spese della clinica che avrebbe
ospitato l’intervento con €. 1.000,00 a mezzo bonifico.”
L’Avvocato, nella risposta inviata in redazione comunica che la Signora in data 13.02.2024 arrivava nella clinica e l’intervento iniziava alle ore 10 e terminava alle 18.30. Continua il legale: “Il giorno del 14.02 alle ore 12 giungeva perso la clinica il dottore
Catenacci, che dava ordine agli infermieri di togliere alla paziente i
drenaggi e medicarle le ferite.
È significativo specificare che, visto il tipo di drenaggio particolare e invasivo che
veniva impiantato per questa tipologia di intervento, nel momento in cui veniva
rimosso, era necessario in loco anche un punto di sutura.
Il dott. Catenacci, nell’occorso, presso la clinica, nella mattina del 14/02 u.s.,
vigilava su quanto facessero gli infermieri sulla signora in questione.
Tolti i drenaggi, veniva riferito alla signora che, di lì a poco, sarebbe uscita dalla
clinica con regolare dimissione, quindi veniva avvisata di prepararsi, poiché -a
detta degli infermieri- il medico stava ultimando i documenti per firmare la
dimissione.
Inaspettatamente, il dott. Catenacci, mentre stava preparando la
documentazione per dimettere la paziente dalla clinica, riferiva alla malcapitata
che avrebbe dovuto farle subito un bonifico istantaneo della restante somma;
non erano questi gli accordi.”
In quel momento, la signora, terrorizzata,
ha avuto un attacco di panico e chiese subito al proprio compagno, che era con lei
nella stanza di prendere la borsa ed andare via subito.
La paziente in questione scendeva fruendo dell’ascensore, senza alcun
drenaggio attaccato, senza tacchi a spillo e, nel modo più assoluto, senza
scappare. Ella si è premurata anche di mandare una serie di messaggi al medico che però
non le ha sinora mai risposto in via diretta.”
Secondo il legale Mauro Improta la Signora avrebbe riferito che il medico intimò di riportarla in sala operatoria se non avesse saldato il conto.
Il legale Mauro Improta, riferisce poi che: “il dott. Catenacci, è apparso sulla Rai, canale 5 e su decine di siti internet.
La sig.ra non è scappata ed ha continuato a chiamare il medico che non le ha mai
risposto.
Visto la gogna mediatica, sollevata, si è ritenuto opportuna previo l’ausilio dello
scrivente difensore Mauro Improta, depositare con urgenza una querela per
diffamazione aggravata a mezzo stampa presso la Procura della Repubblica di
Roma.”