Brillante operazione dei Carabinieri che si deve al coordinamento della DDA – Direzione Distrettuale Antimafia. Si tratta della squadra di magistrati che compongono la “Procura Distrettuale Antimafia”, che nel nostro ordinamento è l’organo delle Procure della Repubblica presso i Tribunali dei capoluoghi dei 26 distretti di Corte d’Appello, a cui viene demandata la competenza sui procedimenti relativi ai reati di stampo mafioso e terroristico. Informalmente è definita “procura antimafia“. Le procure distrettuali antimafia sono coordinate a livello nazionale dalla DNAA – Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, a sua volta incardinata nella Procura Generale presso la Corte Suprema di Cassazione. Nella notte tra martedì 30 giugno e le prime ore di mercoledì 1 luglio, nelle province di Latina, Napoli, Isernia e Caserta, circa cento carabinieri della Compagnia di Formia e di Reparti dei Comandi Provinciali di Latina, Napoli, Caserta e Isernia, con il supporto di un elicottero del Nucleo di Pratica di Mare e di unità cinofile antidroga dell’Arma stessa e della Guardia di Finanza, hanno dato esecuzione a una misura cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta appunto della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di ventidue persone, di cui ventuno sottoposti a custodia cautelare in carcere, uno ai domiciliari. Le indagini investigative sono iniziate circa cinque anni fa e hanno richiesto un lavoro certosino e puntiglioso.
Grazie alle indagini i componenti del gruppo criminale, compresa una donna, sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, possesso di armi e materiali esplodenti, minaccia, violenza privata e lesioni, con l’aggravante di aver agito con metodo mafioso. In particolare i provvedimenti sono scaturiti da una complessa e articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Formia comandati dal Maggiore David Pirrera e della collegata Tenenza di Gaeta comandata dal Tenente Giovanni Pastore, e coordinati tutti dalla DDA di Roma. Le indagini sono state sviluppate da ottobre 2015 ad agosto 2016 e nuovamente aggiornate da marzo a settembre 2018, anche con la collaborazione della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno. Il gruppo criminale agiva sotto la guida di due fratelli provenienti da Secondigliano, quartiere periferico di Napoli che – con spregiudicatezza ed importando atteggiamenti tipici delle organizzazioni camorriste – avevano deciso di conquistare il mercato degli stupefacenti del sud pontino, arruolando a tal fine manovalanza criminale locale e creando così una fitta rete di pusher. Per assumere in tal modo il controllo dell’attività di approvvigionamento e smercio di cocaina, hashish, marijuana e shaboo. Quest’ultimo come ogni stupefacente sintetico ha effetti euforici immediati, tanto che nelle successive 14 – 16 ore dopo l’assunzione si continua a non provare né fatica, né sonno. In diversi rapporti sanitari si è scritto di un effetto stimolante almeno “otto- dieci volte maggiore della cocaina”. E ancora su siti web medico-sanitari legati alla lotta contro le droghe si elencano una serie di effetti sull’uomo che la assume che vanno ben oltre l’immediato rilascio di dopamina nel cervello: ansia, tensione, irritabilità, pensiero e comportamento irrazionale, perdita di appetito, insonnia, sensazione di esaltazione, sbalzi di umore tendenti al violento e all’imprevedibilità, perdita di peso, carie e caduta dei denti, deterioramento mentale, comportamento distruttivo, aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa che può portare all’ictus. Costoro imponendosi sul territorio, avevano posto in essere aggressioni e minacce anche ricorrendo all’uso di armi e di manufatti esplosivi, sino a conquistare l’egemonia nella vendita di droghe in un’ampia area incentrata su Scauri, nota località turistica del comune di Minturno. In particolare, nel corso delle indagini: veniva fatta piena luce sulle modalità con le quali i predetti indagati, alcuni dei quali contigui a clan camorristici operanti nel quartiere Secondigliano di Napoli, importavano ingenti quantitativi di stupefacente dalla città partenopea e dalla Spagna; sono state tratte in arresto complessivamente 13 persone; sono stati sequestrati 450 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina; 9 kilogrammi di hashish; 350 grammi di marijuana; 100 grammi di shaboo; una pistola marca beretta calibro 9×21 completa di caricatore e 13 proiettili, arma risultata rubata; 2 ordigni esplosivi di fattura artigianale, uno dei quali recuperato il 17 febbraio 2016 prima che esplodesse, mentre l’altro è stato fatto deflagrare il 28 febbraio 2016, causando solo danni a cose. Nel corso delle operazioni di esecuzione uno degli arrestati di Napoli è stato trovato anche in possesso di una rivoltella calibro 44 magnum matricola abrasa e n. 10 proiettili.
A poche ore dall’operazione antidroga a Scauri il Sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli ha dichiarato: «Esprimo il più vivo apprezzamento per la brillante operazione compiuta questa mattina a Scauri e ringrazio i Carabinieri per l’impegno profuso nel contrastare il diffuso fenomeno dello spaccio di stupefacenti nel Sud Pontino. All’Arma e alle altre Forze dell’Ordine intendo manifestare la mia gratitudine come amministratore e come genitore, perché confido in una comunità ricca di valori per i nostri ragazzi, priva di insidie e di “dipendenze”, e credo nel gioco di squadra di uomini e donne in uniforme, impegnati quotidianamente nel rispetto della legalità e delle regole. Le nostre realtà hanno bisogno di prevenzione e di protezione per scoraggiare lo smercio di droghe tra i giovani». Il nostro giornale a differenza di altri ha deciso di non pubblicare l’elenco degli arrestati. Vogliamo essere garantisti sino alla fine. Anche se uno solo degli arrestati sarà dichiarato estraneo ai fatti nel corso di un regolare processo noi, nel frattempo, lo abbiamo crocifisso. Sappiamo bene quanto sia grande la curiosità della comunità, divisa tra loro che esprimono solidarietà alle famiglie coinvolte loro malgrado e coloro che invece godono nel condannare dimenticando il dettato evangelico. Stanotte si è consumato un dramma doloroso tra i carabinieri che bussavano alle varie case prelevando gli indiziati dalle loro abitazioni e le famiglie che assistevano inerme e, sovente, del tutto all’oscuro dei fatti. Figli, padri, fratelli, mariti prelevati e portati in varie case circondariali d’Italia considerato che risulta quella di Cassino ormai satura. Ora è il momento del lavoro dei legali di fiducia che andranno a visitare i loro assistiti e poi parteciperanno agli interrogatori di garanzia. Per coloro che amano Scauri è profondamente triste apprendere che era al centro di uno smistamento e giro di droga, il tutto appesantito dalle ramificazioni della delinquenza organizzata di stampo camorristico di uno dei quartieri più degradati e a rischio della città di Napoli. Per la delinquenza è importante appropriarsi di nuovi territori vergini e farne oggetto dei loro mercati di morte. I Carabinieri sono stati impegnati per una lunga giornata tra notte e giorno, meritano il nostro apprezzamento senza se e senza ma, sono il nostro orgoglio, sono i nostri figli migliori. Riempiono di orgoglio il nostro animo di Italiani.