La Pizzeria Basilicos sita nel centro storico di Minturno, a Piazza Zamparelli, il mese scorso ha ospitato un’affollata comitiva che si è incontrata per mangiare tutti insieme una pizza al gusto “energie per l’Italia”. Al di là del gioco di parole Vincenzo Fedele, che sa di godere di un apprezzabile consenso nella “sua” città, ha organizzato un summit politico che ha visto come protagonista Stefano Parisi, presidente del movimento politico Energie per l’Italia. Con l’occasione il leader ha incontrato una quarantina di persone, tra le quali numerosi amministratori di maggioranza o di opposizione del comprensorio. Quindi non una semplice una pizza tra amici, ma tra simpatizzanti ed amministratori di vari comuni del Sud Pontino che hanno deciso di condividere il progetto politico di Stefano Parisi, iniziato durante la campagna elettorale alle ultime elezioni della Regione Lazio.
Ad accogliere Parisi a Minturno e a fare gli onori di casa è stato il leader locale Vincenzo Fedele, già consigliere comunale, che nel progetto politico di Parisi ha creduto sin dal primo momento proponendo la sua candidatura alle ultime regionali nella lista Energie per l’Italia e risultando in provincia di Latina il primo tra gli eletti. Tanti i volti noti che hanno partecipato all’incontro, tra cui il sindaco del Comune di Sperlonga Armando Cusani, i consiglieri comunali di Minturno Tommaso Iossa e Fausto Larocca, l’avvocato Pino D’Amici, l’ex delegato Angelo Graziano, e tanti altri. Ha dichiarato Vincenzo Fedele: “È stata una bella serata, che ha testimoniato la vicinanza ai nostri territori da parte di chi ci rappresenta in Regione e soprattutto una serata che ha visto la volontà di tanti amministratori locali di voler perseguire un progetto in un’area moderata che si ispiri ad idee liberali, democratiche e non a personalismi. Si è trattato di un primo incontro, informale, che avevamo programmato già da tempo e a cui ne seguiranno altri più specifici volti a rappresentare le criticità dei nostri territori”.
Ha preso la parola anche l’esponente più illustre di Energie per l’Italia presente nel Lazio Meridionale Armando Cusani, primo cittadino di Sperlonga, che non ha voluto intrattenere l’uditorio sul progetto politico poiché già ampiamente trattato sia da Stefano Parisi che da Vincenzo Fedele, ma ha voluto far presente che molto si può fare sul territorio e, pertanto, ogni apporto è utile e va apprezzato e incoraggiato. Non va dimenticato che Armando Cusani alle ultime elezioni europee ha ottenuto un plebiscito di voti e solo la posizione di Alessandra Mussolini, che ha beneficiato psicologicamente del voto di genere e che ha optato per Strasburgo rinunziando al parlamento di Roma, ha impedito la sua meritata elezione. E ancora secondo gli opinionisti politici è stato forse il migliore presidente della Provincia di Latina, realizzando, tra l’altro, un percorso di memoria storica per dare un’anima unitaria all’intero territorio provinciale di cui il nord e il sud si sentono da sempre uno estraneo all’altro. Nel concludere Stefano Parisi ha colto l’occasione per ringraziare tutti i partecipanti e per evidenziare alcuni aspetti fondamentali dell’iniziativa politica di EPI, rimarcando la necessità di rifondare una nuova classe dirigente eletta in maniera democratica dalla base e non calata dall’alto come avvenuto finora.
Parisi ha inoltre voluto fare una panoramica sull’evoluzione del progetto politico che in questi ultimi mesi ha avuto un’accelerazione di rilevanza nazionale con la nascita di “Piattaforma Futuro” che ha già dato vita ad alcuni coordinamenti in importanti città come Roma e Milano e che si sta preparando ad affrontare i prossimi appuntamenti politici ad iniziare dalle elezioni regionali in Sardegna e dalle Europee di fine maggio. Nel sottolineare le bellezze di Minturno, Parisi ha promesso di tornare a breve per conoscere meglio storie e tradizioni della città. Il consigliere comunale di Minturno Tommaso Iossa da noi contattato ha considerato: “Vi sono molti modi di fare politica sia nell’area di centro destra che di centro sinistra. Coloro che vogliono salire sul carro dei vincitori, a prescindere dalla condivisione politica di un progetto, aderiscono alla Lega e poi vi sono coloro che vogliono contribuire alla crescita di un progetto democratico e liberale di ampio spessore e lavorano tra i moderati, come il sottoscritto. Abbiamo il tempo dinanzi, rispetto ai prossimi appuntamenti elettorali, e dobbiamo lavorare giorno dopo giorno per essere credibili e, soprattutto, per far conoscere le nostre idee e progetti”.
IL PROGETTO PIATTAFORMA FUTURO
Un ponte tra le forze di centrodestra
Stefano Parisi successivamente alla costituzione di “Energie per l’Italia”, insieme ai forzisti di Antonello Aurigemma e ai centristi di Massimiliano Maselli, ha dato vita a “Piattaforma Futuro”, un processo che si pone l’obiettivo di rigenerare l’area liberale popolare e riformista, rappresentando una vera alternativa: “Pensiamo che un centrodestra forte abbia bisogno di un’area popolare e riformista forte. E siccome quest’area sta perdendo molti punti anche a livello nazionale, noi dobbiamo rigenerarla partendo dagli amministratori locali, con un grande lavoro di coinvolgimento dei sindaci, dei consiglieri regionali e comunali. Piattaforma Futuro è il nome di questo processo politico, non è un soggetto, perché le fusioni a freddo, i partitini che nascono mettendo insieme 4 leader abbiamo visto che fine fanno. Noi riteniamo che invece ci sia la necessità di aprire un processo culturale e politico, sicuramente in Regione Lazio, ma ci auguriamo in tutta Italia.
Dobbiamo superare quel meccanismo che c’è stato nei mesi scorsi e aiutare le varie realtà politiche a rinnovarsi, ad aprire le finestre e far entrare aria nuova. È un bel lavoro di riflessione e aggregazione. In futuro potrebbe anche nascere un soggetto, che però non potrà prescindere dal contributo di Forza Italia che in questo processo è molto importante. Ne ho parlato con Tajani, che oggi è vice presidente di Forza Italia, ne ho parlato con altri dirigenti nazionali e vedono favorevolmente questa iniziativa. Un centrodestra può continuare a esistere se ha un’area liberale-popolare preponderante. Un centrodestra a guida sovranista è destinato a rompersi, lo vediamo tutti i giorni in questo pessimo governo tra Lega e Movimento 5 Stelle”.
STEFANO PARISI, UNA VITA INTENSA AL SERVIZIO DELLE ISTITUZIONI
Un impegno in politica che sta crescendo con il tempo
Chi è Stefano Parisi? Nasce a Roma il 12 novembre 1956. Durante gli anni settanta è vicesegretario del Nucleo Universitario Socialista della sua città. Dopo aver preso la laurea in Economia e Commercio all’Università La Sapienza di Roma ottiene un impiego presso l’ufficio studi della CGIL. Nel 1984 diventa capo della Segreteria tecnica del Ministero del Lavoro, per poi, quattro anni più tardi, passare a quella della vice presidenza del Consiglio dei Ministri con Gianni De Michelis, durante il governo De Mita. Nel 1989 svolge lo stesso ruolo presso il Ministero degli Affari Esteri rimanendovi sino al 1991.
L’anno successivo diventa il capo del Dipartimento per gli Affari Economici della Presidenza del Consiglio dei Ministri, mentre nel 1994 viene scelto come segretario generale del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni appena istituito proprio nel momento che vide l’apertura del mercato della telefonia mobile attraverso la liberalizzazione e lo stesso anno entra a far parte del collegio sindacale della RAI; due anni dopo diventa Capo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio.
Nel 1997 abbandona sia il collegio sindacale della Rai che il Dipartimento per gli Affari Economici della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il posto di direttore generale del Comune di Milano durante l’amministrazione di Gabriele Albertini. Nel 2000 assume la carica di direttore generale di Confindustria nel corso della presidenza di Antonio D’Amato.
Nel 2004 passa da Viale dell’Astronomia, quando, nominato direttore generale e amministratore delegato di Fastweb, si occupa in prima persona di gestire il processo di espansione della società. Nel 2007 Fastweb viene ceduta a Swisscom e Stefano Parisi mantiene il proprio ruolo anche con la nuova configurazione societaria. Nel 2009 diventa presidente di Assotelecomunicazioni – Asstel e, dopo un anno, lascia Swisscom a causa dell’indagine per presunta frode fiscale internazionale che coinvolge Silvio Scaglia, ai tempi presidente di Fastweb, nel 2013 la sua posizione relativa all’indagine su Fastweb verrà archiviata. Dopo avere ceduto la presidenza di Assotelecomunicazioni – Asstel, Parisi viene nominato senior advisor per la parte italiana di RBS – Royal Bank of Scotland. Nel 2012 è tra i soci fondatori di Chili Tv, una società che si occupa della diffusione di film in streaming, e ne assume il ruolo di presidente fino al 2016, quando decide di lasciare ogni incarico nell’azienda per dedicarsi alla politica.
Nel 2016 Stefano Parisi si candida come sindaco a Milano per il centrodestra, sostenuto da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Nuovo Centrodestra. Noto ai politici locali per gli anni di lavoro sotto Albertini, si presenta come moderato e “federatore” utile a ricomporre l’unione dei partiti di centro – destra che all’epoca, dal governo Monti in poi, erano divisi sul piano ideologico a livello nazionale. Il profilo da manager si contrappone a quello dell’AD di Expo spa, candidato previsto da settembre 2015 per il centrosinistra dopo Giuliano Pisapia. Supera il primo turno delle elezioni comunali e al ballottaggio si scontra con Giuseppe Sala, tuttavia è quest’ultimo a diventare sindaco di Milano con il 51,70% dei voti. Dal 21 giugno 2016 fa parte del consiglio comunale del Comune di Milano. Nel 2018 viene candidato per il centrodestra alla presidenza della Regione Lazio. La coalizione ottiene 964.757 voti pari al 31,18% del totale piazzandosi al secondo posto dopo la coalizione del centrosinistra capitanata dal presidente uscente Nicola Zingaretti del PD.
Il 18 novembre 2016 fonda il partito Energie per l’Italia, forza politica di centrodestra di natura liberista e federalista. Nel corso della XVII legislatura hanno aderito al partito alcuni parlamentari, formando una componente del gruppo misto alla Camera denominata “Civici e Innovatori – Energie per l’Italia”. Stefano Parisi siede in consiglio della Regione Lazio per EPI.
L’ATTENZIONE DEI CONIUGI STEFANO PARISI E ANITA FRIEDMAN VERSO LA CAUSA ISRAELIANA
Stefano Parisi è coniugato con Anita Friedman, principessa newyorkese, importante esperta d’arte, dinamica e intraprendente copresidente dell’associazione “Appuntamento a Gerusalemme”. Hanno due figlie, e loro sono una coppia che non maschera il proprio impegno contro l’antisionismo e contro l’antisemitismo. Parisi non ha alcun dubbio, ha idee e convinzioni ben chiare e le ha espresse ripetutamente in più interviste, anche televisive. Tutta la sua vita è una dimostrazione lampante di come la pensa. Anita Friedman copresidente dell’associazione “Appuntamento a Gerusalemme”, dal canto, è una instancabile volontaria della causa israeliana. Una donna in primo piano che da sempre si batte per una “corretta comunicazione” su Israele e che soventemente accompagna (e spesso ci va anche lo stesso Stefano Parisi) a Tel Aviv delegazioni di deputati e senatori per capire da vicino qual è la reale situazione in Eretz Israel.
La Friedman è una convinta ed attiva sostenitrice di Israele presso parlamenti e ambienti culturali e universitari. Ma non solo, è una donna del fare, chi la conosce bene racconta che non è difficile incontrarla da “volontaria” tra i soldati, per dare il suo apporto. E senza farsi tanti problemi, non si tira indietro dal dare concretamente una mano per cucinare o pulire se necessario. Una donna dalle mille iniziative che dialoga nello stesso tempo con pacifisti intellettuali e militari d’alto grado e che ha nel cuore Israele. Alla festa per i 68 anni dalla fondazione dello Stato d’Israele, a Milano alla società Umanitaria, Stefano Parisi ha ribadito che “l’esigenza e la necessità di tenere alta la bandiera del popolo di Israele facendo conoscere anche ai più giovani ciò che ha rappresentato nel mondo. Soprattutto in un momento come questo in cui c’è un grande rischio di un ritorno all’antisemitismo in Europa. I giovani devono capire che quello è Israele è l’avamposto della libertà.
Ricordate quando Kennedy prima e Reagan dopo definivano gli Stati Uniti “una città luccicante sulla collina”? Il Paese che rappresentava una speranza di libertà per tutto il mondo? Ecco, nel mondo di oggi per me quella città luccicante sulla collina è Israele”. Parisi non ha dubbi il pericolo che in Europa e in Italia possa esserci un ritorno dell’antisemitismo da antisionismo è forte e reale. “In questi anni abbiamo vissuto una trasformazione determinante. In passato gli attacchi erano concentrati sugli ebrei in quanto individui. Oggi si assiste ad un processo diverso: il pensiero antisemita si manifesta principalmente negli attacchi contro lo Stato di Israele.” Sedici paesi Ue, fra cui l’Italia, nello scorso aprile, hanno sollecitato il marchio dei prodotti provenienti dagli insediamenti ebraici.
Un atteggiamento per molti sconcertante. Precisa Parisi: “Sono molto preoccupato, gli scambi tra popoli aiutano a creare da sempre la pace. E quando vedo iniziative come quella della UE sui prodotti israeliani iniziative di vero e proprio boicottaggio, non posso che allarmarmi. Non è questa di certo la strada maestra.”