A Minturno salvata la vita ad Americo Zasa, necessari investimenti per il futuro – Il destino, nella mitologia greca, è una forza misteriosa che tiene a freno il potere arbitrario degli
dei. Ebbene l’infermiere professionale Amerigo Zasa, attualmente in pensione, ha lottato una vita
intera per il nosocomio di Minturno e perché sia ancora operativo. A lui si deve la dignità del centro
prelievi, ora mortificato con soli 40 prelievi al giorno. Vengono assistiti quindi solo i primi 40
pazienti che si presentano all’alba allo sportello di Minturno. Ai suoi tempi giungevano anche a 120
prelievi al giorno. E ancora ha fatto tornare a Minturno l’apparecchio salvavita Life Pack,
defibrillatore che era stato trasferito sull’isola di Ponza. Ebbene il destino ha voluto che nelle scorse
settimane si presentasse alla struttura con una fibrillazione, battiti che erano intorno ai 200. Era a
casa e appena verificata da esperto la situazione è corso in auto a Minturno dove è stato accolto dal
dottore Alessio Gioia e dal suo staff e sottoposto a trattamento. Impeccabile anche il servizio del
118 subito attivato e l’Unità Coronarica di Formia.
Zasa ha visto la sua vita salva grazie al
nosocomio di Minturno per il quale ha lottato un’intera esistenza. Ancora una volta le risorse umane
hanno supplito alle carenze tecnologiche e agli investimenti sempre promessi e mai portati a
termine. I nove sindaci del comprensorio dovrebbero sottoporre l’ASL a una forte pressione per
ottenere gli investimenti necessari a una popolazione complessiva pari a quella di Latina capoluogo.
A Minturno salvata la vita a un uomo andato in shock anafilattico
Salvo per un soffio un 45enne di Minturno punto da un calabrone. È andato in shock anafilattico
poco dopo essere stato punto da un calabrone un quarantacinquenne residente a Minturno mentre
faceva una passeggiata. Un pomeriggio da dimenticare per il minturnese che ha rischiato di morire.
Sono stati gli amici dell’uomo a condurlo velocemente presso l’Ospedale Civile di Minturno e
grazie al pronto intervento di tutti i sanitari di turno l’uomo si è salvato. Antonio Di Girolamo, il
protagonista della disavventura, racconta: “Ho rischiato banalmente di morire, ringrazio i medici
che mi hanno salvato la vita. Quel calabrone era grandissimo, forse il doppio rispetto ai normali
calabroni. Ricordo che era giallognolo / arancione e nero”. Molto probabilmente si trattava di una
vespa orientalis. Il malcapitato ha infine aggiunto “Ho sentito un forte ronzio sul collo, d’istinto ho
preso con la mano l’insetto cercando di scaraventarlo al suolo, ma nella manovra mi ha infilato il
pungiglione in un dito”. Il medico che è intervenuto con grande professionalità è il Dr. Filippo Varlese.
Dobbiamo necessariamente evidenziare due aspetti del problema: la fortuna che l’incidente sia
accorso entro le ore 20.00. Dopo il nosocomio viene chiuso sino alle 8 successive. L’ASL ha
sottratto durante l’epidemia di covid personale medico e paramedico a Minturno con l’impegno di
ripristinare lo stesso successivamente, a fine emergenza. Quando ciò avverrà?