“Quanto accaduto nella notte tra il 3 e 4 novembre scorsi a Itri, con una frana che ha fatto finire il paese invaso da massi e fango, seminando distruzione, sarebbe già sufficiente a dimostrare quanto sia urgente mettere in sicurezza quel territorio. Interventi concreti contro il dissesto idrogeologico nel sud della provincia di Latina e non le solite promesse da marinaio, utili solo a chi come un avvoltoio davanti a qualsiasi disastro fa qualche passerella sperando poi di sfruttarla a fini elettorali, sono però ancor più necessari considerando anche altre emergenze in quell’area.
Il Pnrr rappresenta in tal senso un’occasione irripetibile. E’ fondamentale fare presto e bene e, alla luce del Decreto legge n. 152 del 6 novembre scorso, relativo alle Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ho chiesto alla Protezione civile di attivarsi, assicurando di essere pronto a fornire tutta la documentazione necessaria per valutare la priorità del dissesto idrogeologico nel sud pontino.
A Itri del resto i pericoli emersi in località Campiglioni-San Gennaro non sono gli unici, ma si sommano a quelli causati dal Rio d’Itri, nel territorio dei Comuni di Itri, Gaeta e Formia. Lo stesso “Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell’Appennino centrale” include nella mappa della pericolosità, con elevati indici di rischio, il Rio d’Itri o Torrente Pontone, causa negli ultimi anni di devastazione e morte. Il Comune di Itri, in veste di Comune capofila, ha ricevuto un finanziamento per la redazione del progetto esecutivo per la realizzazione delle opere idrauliche necessarie alla messa in sicurezza definitiva del torrente, una progettazione ormai in via di completamento, ma i fondi per realizzare l’opera sono solo parzialmente nella disponibilità dell’ente locale.
Ecco dunque che diventano fondamentali le risorse assegnate con l’articolo 22 del nuovo decreto alle Regioni e alle Province autonome. Ben 800 milioni di euro per “nuovi interventi pubblici volti a fronteggiare il rischio di alluvione e il rischio idrogeologico”. I progetti vanno presentati entro il 31 dicembre prossimo e le stesse amministrazioni locali devono accelerare, visto che un progetto per lo stesso torrente Pontone ancora non c’è.
Auspico un celere riscontro alla mia richiesta da parte della Protezione civile e confido nell’impegno dei diversi enti coinvolti, pronto ancora una volta a fare la mia parte affinché il sud della provincia di Latina possa diventare realmente resiliente”. A dichiararlo Raffaele Trano (L’Alternativa C’è), membro della Commissione bilancio alla Camera.