Mare del Golfo di Gaeta: Troppi soprusi. Lettera aperta al Comandante della Guardia Costiera di Gaeta – Caro Comandante, Capitano di Fregata (CP) Biagio Mauro Sciarra, Capo del
Compartimento Marittimo e Comandante del Porto di Gaeta, ho avuto il piacere
di conoscerla e chi scrive lo fa anche come presidente regionale del Lazio di
Italia Nostra che ha una profonda simpatia per la Guardia Costiera e in autunno
prossimo premieremo il comandante generale come riconoscimento verso i
Militari del Mare. Comandante sappiamo bene che la vostra priorità è h24 il
salvataggio a mare ma le chiediamo di dedicare degli uomini al controllo degli
accessi al mare e dell’ostruzionismo a coloro che intendono usufruire
liberamente degli spazi liberi.
Quanti soprusi da Sperlonga a Gaeta, da Formia a
Minturno. E inoltre non ci stancheremo mai di ripetere la situazione assurda del
litorale formiano dalla Rotonda dei Carabinieri sino a Santo Janni. Cancelli che
sbarrano le discese al mare, pedaggi assurdi. Quando ero uno studente di
giurisprudenza il mio docente ci spiegò che non occorrevano Carabinieri sul
bagnasciuga in quanto il mare e la spiaggia sono bene inalienabili. Non esiste
usucapione. Ma servono i Militari del Mare che facciano delle contravvenzioni
per interrompere l’attuale spirale. A sua disposizione.
L’accesso al mare è libero: un diritto dei cittadini tra i quali rifiutare il
pagamento di qualsiasi pedaggio
Siamo ormai giunti al mese di luglio, la stagione estiva turistica – balneare è
entrata nel vivo, dopo un mese incostante a livello atmosferico. In questo
numero del nostro magazine ritorniamo a parlare con insistenza del mare e
del rapporto di noi tutti con l’acqua salata. Siamo determinati: crediamo
fermamente nella legge. I colleghi Angelo Leccese ed Emanuela Conte con
due distinti servizi giornalisti illustrano i costi per i fruitori del mare e l’utilizzo
dei parcheggi a pagamento nei diversi territori comunali del Golfo di Gaeta.
L’Unione Nazionale Consumatori ci ricorda che l’accesso al mare è libero e
gratuito: gli stabilimenti balneari devono consentire l’accesso e transito
gratuito per il raggiungimento della battigia, anche al fine della balneazione,
ma alcuni gestori provano a far pagare l’accesso ai bagnanti che vogliono
raggiungere la riva, o semplicemente transitare. Si tratta di un vero e proprio
abuso che non tiene conto del fatto che la spiaggia è un bene pubblico,
appartiene al demanio anche se è data in concessione agli stabilimenti
balneari. Impedirne l’accesso o chiedere un pagamento è quindi una
violazione di legge.
Se si usufruisce dei servizi messi a disposizioni del lido,
come per esempio ombrellone, sdraio, docce e cabina, è normale e corretto
che il gestore pretenda il pagamento. Ma chi vuole semplicemente
raggiungere il mare per fare un bagno passando dallo stabilimento balneare
non deve pagare alcun ticket d’ingresso. Oltre all’articolo 11 della legge n. 217
del 2011 che prevede “il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della
battigia, anche ai fini di balneazione”, la legge 296 del 2006 stabilisce
“l’obbligo per i titolari delle concessioni di consentire libero e gratuito accesso
e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa
nella concessione, anche al fine di balneazione”. Per battigia si intende la
striscia di sabbia su cui l’onda va a infrangersi.