In questo momento di pandemia da covid-19 vi sono categorie di italiani che stanno sopportando maggiormente di altre il peso di contagi che possono essere sovente letali. Come non citare i sacerdoti, i diaconi, le suore e i religiosi caduti per non aver voluto lasciare senza guida il popolo di Dio a loro affidato. E ancora i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari, i farmacisti impegnati in prima linea. E tra di loro molti risultati positivi sono anche della nostra terra, non per nulla registriamo ad oggi 32 decessi e oltre diecimila persone che hanno dovuto vivere l’esperienza dell’isolamento nella provincia pontina. Ma il nostro pensiero va doverosamente alle forze dell’ordine. In questa occasione ai militari della Benemerita, ad oggi dieci deceduti tra i 46 e i 59 anni e 749 contagiati, di cui 502 guariti e 247 in terapia (dati al 20 maggio), come comunicatoci dall’Ufficio Stampa dell’Arma.
Nell’Albo d’Oro vanno iscritti come caduti in servizio abbattuti dal covid-19: Luogotenente Carica Speciale Mario D’Orfeo, Comandante della Stazione di Villanova d’Asti, di 56 anni; Luogotenente Raffaele Palestra, Nucleo Investigativo Comando Provinciale di Salerno, 51 anni; Maresciallo Maggiore Fabrizio Gelmini, vice comandante della Stazione di Pisogne, di 58 anni; Maresciallo Maggiore Massimiliano Maggi, in servizio alla Stazione di La Spezia, di 53 anni; Brigadiere Capo Claudio Santoro, Nucleo Comando Compagnia Carabinieri di Lucera, di 57 anni; Brigadiere Calogero Anastasi Nucleo Comando della Compagnia di Vigevano, di 53 anni; Appuntato Scelto Q.S. Claudio Polzoni, Centrale Operativa Comando Provinciale Bergamo, di 46 anni; Appuntato Scelto Q.S. Fabio Cucinelli, addetto al Nucleo Carabinieri dello Stabilimento Militare “Ripristini e Recuperi del Munizionamento” di Noceto, di 46 anni; Appuntato Scelto Q.S. Mario Soru, Scorta ai Magistrati del Tribunale di Milano, di 52 anni; Appuntato Scelto Q.S. Federico La Rotonda Addetto alla Stazione di Macerata, di 59 anni (il più anziano dei caduti). Il Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri (in pensione). Aldo Lisetti residente a Gaeta, dove ha prestato anche servizio, evidenzia: “Colleghi dell’Arma in servizio mi tengono aggiornato sui carabinieri vittime del covid-19.
Tra centinaia di contagiati, una decina sono stati già i morti, che vanno annoverati tra quegli uomini e quelle donne, purtroppo tanti, che hanno dato la vita per compiere il loro dovere: appartenenti agli organismi dello Stato intervenuti per garantire sicurezza ed ordine nell’eccezionale situazione d’emergenza. L’opinione pubblica li ha definiti “eroi” e tali li dobbiamo considerare. Tutti! Nelle calamità di ogni genere che da duecento anni hanno investito l’Italia, i Carabinieri si sono sempre distinti nel soccorso e nell’aiuto alle popolazioni con atti di grande coraggio, altruismo e generosità di cui sono piene le pagine della nostra storia. Ne danno testimonianza medaglie e decorazioni alla Bandiera e ai singoli Carabinieri elencate nell’albo d’oro dell’Arma”. Quindi aggiunge: “In proposito – per rispondere ad una sua domanda – desidero richiamare l’attenzione sulla forte esposizione al pericolo di contagio da parte dei carabinieri perché operano attraverso le stazioni su quasi tutti i comuni d’Italia. Se le vittime e i loro sacrifici non hanno avuto – come da lei accennato – ampia eco sui mass-media, ritengo che ciò non abbia rilievo sostanziale: da vecchio carabiniere nato in una caserma – ringraziandola per l’attenzione – le rispondo che il miglior riconoscimento è quello della propria coscienza; comunque nell’Arma molto spesso i riconoscimenti sono conferiti a fatti compiuti e nel silenzio.” D’altronde in Italia accanto a un Municipio e a un Campanile vi è sempre stata una Caserma dei Carabinieri. Il poker delle autorità prevedeva: il sindaco, il farmacista, il medico condotto, il parroco e il maresciallo che facevano sinergia tra di loro.
I Carabinieri che operano nel Lazio Meridionale hanno come cappellano militare don Mauro Amato, di stanza presso la Scuola di Velletri che commenta: “A causa dell’epidemia i nostri allievi seguono le lezioni da casa e interagiscono con gli istruttori. È un momento difficile, ma vedo che i nostri Carabinieri, dovunque siano in servizio, non arretrano di un centimetro dinanzi alle loro responsabilità”. A Scauri vi è l’unico Monumento al Carabiniere della provincia di Latina, tre stele con bassorilievi realizzate in bronzo dallo scultore Gerardo Di Meo. Ogni anno il 13 luglio si tiene dopo il tramonto una santa messa per i nostri fratelli carabinieri. Il presidente dell’ANC – Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Formia Gerardo Pistillo annota: “Quando il Comandante Generale dell’Arma Giovanni Nistri nomina i nostri caduti non li cita per cognome o per grado ma paternamente per il loro nome Raffaele, Fabrizio, Massimiliano, Fabio, Calogero, Federico, Mario (due volte), Claudio (due volte)”. Il presidente dell’ANC di Minturno Benedetto Sciarretta evidenzia: “Non dimentichiamo il sacrificio dei congiunti dei nostri colleghi caduti. Mogli e figli che pagano un prezzo altissimo, oltre il rischio di contagio. E infine ricordiamo anche i numerosi carabinieri in congedo caduti al servizio della società civile nei ranghi della nostra protezione civile e nei tanti servizi di volontariato”.Il presidente vicario di Italia Nostra Onlus avvocato Simonetta Cerri: “Non appena sarà consentita la balneazione le associazioni Italia Nostra, ideatrice del monumento, e l’ANC Sezione di Minturno organizzeranno un corteo di barche, dalle quali si lanceranno in mare numerose composizioni (tante quanti i caduti) di garofani rosso e bleu, i colori sia della Benemerita che della città di Minturno che ospita il monumento, testimone di un amore indissolubile tra gli italiani e i loro carabinieri.